Le Province degli altri
Di Ciuenlai
La proposta di abolizione della Provincia di Terni ha provocato confusione e panico e ha messo in evidenza il pressappochismo della nostra classe dirigente. Si va alla spicciolata. Nessuna idea unitaria, nessun progetto da contrapporre all’eventualità della soppressione, nessuna iniziativa regionale in cantiere, magari solo per discutere della cosa. E ci si accorge solo ora della fragilità della nostra Regione.
E allora il “riequilibrio territoriale”, diventa una novità e una scoperta; ma quando fu proposto alcuni anni fa dalla stessa Upi, nessuno fece niente per dargli concretezza. Anzi Fu trattato come una boutade politica. Perché lo squilibrio serviva. Era la scusa per non potenziare questi enti intermedi. Perugia era troppo grande e sarebbe diventata troppo forte, quindi era meglio che tutto restasse nelle mani della Regione. Alla luce di quello che accade oggi sembrerebbe una battuta, invece è storia. Ma c’è di più.
La proposta di abolire le province sotto i 300 mila abitanti è sul tavolo da oltre un anno. Ma nessuno da noi ha preso la cosa sul serio e agito di conseguenza, per scongiurare tale eventualità. Nemmeno gli amministratori ternani che hanno preferito, in questi ultimi 10 anni, vivere in uno “splendido isolamento” dal resto della Regione. A Perugia come a Terni, le barricate si sono alzate solo per evitare che Asl, Aziende, Ati, poltrone, poltroncine, strapuntini e sgabelli venissero razionalizzati e magari soppressi. Si è preferito difendere lo status quo, l’ideologia delle divisioni per aree, dell’autosufficienza territoriale del potere, che ha significato solo il mantenimento di costosi privilegi.
Per poi scoprirsi “nudi” di fronte agli avvenimenti esterni. Non c’è quindi da meravigliarsi se le uniche risposte a questa situazione sono le inutili quanto dannose espressioni di ultracampanilismo (andiamo con Roma, a morte Terni ecc.). Ha parlato il popolino, che dirà anche cavolate, ma è l’unico che sembra avere a cuore questa questione. Chi invece doveva parlare è restato zitto. I due principali protagonisti del palcoscenico umbro, la Giunta Regionale il Pd, sono, fino ad ora, restati muti. Salvo l’Upi e il Prc nessuno, delle altri parti si è degnato di far conoscere il proprio pensiero.
E ci sono anche cose divertenti come quelle di casa Idv. Il partito va in piazza a chiedere le firme per l’abolizione delle Province e i suoi esponenti continuano a votare documenti per il loro mantenimento. Addirittura Alex Paiella (Membro del coordinamento Provinciale IDV Terni) chiede (adesso) il riequilibrio territoriale per salvare quella di Terni. Ma non è una eccezione, è la linea. Via le Province? Si ma quelle degli altri.

Wednesday
17/08/11
17:10
Cara Redazione di Umbria Left,
ho letto l'articolo pubblicato oggi dal titolo "Le province degli altri" scritto da un vostro commentatore sotto lo pseudonimo di Ciù En-lai e il riferimento a una mia posizione, contenuta in un documento, così riportata: "Addirittura Alex Paiella (Membro del coordinamento Provinciale IDV Terni) chiede (adesso) il riequilibrio territoriale per salvare quella di Terni. Ma non è una eccezione, è la linea. Via le Province? Si ma quelle degli altri. ".
Vorrei farvi notare che riportando in questa maniera il mio pensiero, estrapolando una frase da un ragionamento più ampio e strumentalizzandone il senso, mi fate affermare ciò che io non affermo e ne deducete una linea per IDV che non è quella reale, come anche l'intervento del Portavoce regionale Aviano Rossi, pubblicato sul vostro sito oggi, conferma. Inoltre, francamente, l'approccio local- campanilistico, privo di visioni di ampio respiro, non mi appartiene come si può capire dal mio documento, se letto e pubblicato interamente.
Vi chiederei pertanto, anche in base al diritto di replica, di pubblicare, insieme al documento nella sua totalità in allegato, la seguente dichiarazione:
"La proposta di abolizione totale delle province non è soltanto una proposta concreta (ancorché sarà operativa con i tempi di una revisione costituzionale e delle conseguenti leggi ordinarie di riassetto di funzioni, patrimonio e personale), ma è anche un poderoso strumento di sollecitazione della riforma dello Stato e delle articolazioni della Repubblica. Senza la proposta di Italia dei Valori, il tema della riforma dello Stato e delle articolazioni della Repubblica non sarebbe stato, come ormai è, nell' agenda politica del Paese e saremmo rimasti a sentire/subire la propaganda leghista sul federalismo. Alla fine sarà chiaro, ciò che a noi è chiaro: proprio un vero federalismo, che noi sosteniamo, comporta di necessità, in modo radicale, la riforma dello Stato e delle articolazioni della Repubblica.Il dibattito è aperto e credo sia ormai necessario e non più rinviabile tenere in considerazione un ripensamento del sistema dei poteri locali che richiede riforme forti, se si vuole un federalismo vero, cioè delle responsabilità, senza sommare a spese centrali spese locali. Un'idea di federalismo nazionale e una prospettiva europea sulla base del principio di sussidiarietà"
Certo della vostra correttezza nel riportare le opinioni espresse, senza manipolazioni di alcuna sorta, vi ringrazio per la collaborazione e attendo la pubblicazione corretta del mio pensiero.
Cordialmente
Alex Paiella - Membro del coordinamento Provinciale IDV Terni
Wednesday
17/08/11
18:19
Forse sarò duro di compendonio... Ma questo Paiella la vuole abolire oppure no la Provincia di Terni?
Wednesday
17/08/11
18:25
nel documento, se non ho letto male, si chiede il riequilibrio territoriale non la soppressione di Terni Provincia. Posizione legittima, ma che non suona proprio come abolizione
Wednesday
17/08/11
22:56
A parte ogni considerazione in merito a questa precisazione, ci preme far notare la scorrettezza compiuta dal signor Paiella nei confronti di questo giornale. Prima ci ha chiesto di pubblicare la sua precisazione, poi, dopo che l'avevamo prontamente accontentato, come è nostra consuetudine (diamo la possibilità a tutti di esprimersi), ha voluto strafare incollando la stessa precisazione nei commenti. Pierucci
Thursday
18/08/11
11:11
Caro direttore, purtroppo il pezzo di Paiella non è stato incollato da lui...ma intorno alle 16,30 - dopo una conversazione con me (Nicola Bossi) - ho ritenuto opportuno io inserire il pezzo nei commenti per meglio facilitarne la lettura. Mi dispiace di non averti avvertito in tempo dato che tu ieri facevi il turno serale per il giornale e io quello pomeridiano. Mi scuso con te e con il giovane Paiella.
Nicola Bossi