di Claudio Sebastiani e Federica Liberotti (ANSA) - PERUGIA - Egildo Spada e' il sindaco di Poggiodomo il piu' piccolo comune dell'Umbria (nella foto) con appena 146 abitanti. Rivendica di ''essere forse l'unico'' nel suo ruolo a non avere un cellulare di servizio ma anche il bilancio ''sano'' del suo ente pur mantenendo lo scuolabus per l'unico bambino del paese.

''Cancellare cosi' i piccoli Comuni - dice all'ANSA - e' come se un turista al Louvre spazzasse via la Gioconda con una spugna, lasciando la tela bianca''.

Polino, 285 anime, e' invece il paese piu' piccolo della provincia di Terni. Il sindaco Ortenzio Matteucci e i suoi quattro assessori - ''da tre anni e mezzo senza indennita' cosi' come i 13 consiglieri, per ragioni di solidarieta''', rivendica - sono pronti a portare le loro ragioni anche di fronte a un giurista. ''E, perche' no - dice provocatoriamente Matteucci all'ANSA -, se il Comune verra' davvero chiuso, a rivendicare la nostra autonomia territoriale nella Repubblica democratica di Polino''.

A Poggiodomo, Spada - che guida una giunta di centro-sinistra, anche qui con solo quattro assessori - e' amareggiato per quello che definisce ''un vero e proprio motu proprio del Governo''. ''Senza un minimo di democrazia e di confronto vengono cancellati anni di storia'', afferma. ''Mentre la casta mantiene i suoi privilegi - prosegue - si opera una cancellazione drastica della memoria storica''.

Il sindaco, insegnante, percepisce un'indennita' di 400 euro al mese. ''Abbiamo un bilancio sano - ribadisce - che si aggira sui 400 mila euro annui pur offrendo tutti i servizi ai cittadini. Per risparmiare sul riscaldamento lo scorso inverno l'ho passato al freddo nel mio ufficio''.

Poggiodomo si trova in Valnerina a circa cento chilometri da Perugia ed e' il piu' alto comune dell'Umbria. Ha il tasso di anzianita' piu' elevato della regione e un unico bambino che va a scuola nel vicino centro di Monteleone e per il quale il Comune ha mantenuto lo scuolabus. ''L'anno scorso - sottolinea sempre piu' amareggiato Spada - ci e' tolto il parroco o ora vogliono portarci via il Comune. Ci rimane l'orologio, finche' batte le ore...''.

Polino e' invece qualche chilometro piu' a sud, sulle colline che circondano Terni. Matteucci ribadisce che ''da tre anni e mezzo, per ragioni di solidarieta''' tutti gli amministratori ''hanno deciso di non percepire piu' un centesimo''. Nel comune della Valnerina ternana ogni anno in media vengono convocati non piu' di cinque consigli comunali, mentre il bilancio di esercizio non supera i 400 mila euro.

''I trasferimenti da parte dello Stato - spiega il sindaco - raggiungono a malapena i 150 mila euro ogni anno, per il resto dobbiamo contare sulle nostre risorse, come tributi comunali o alienazioni di boschi o immobili''. Matteucci e' particolarmente critico verso la decisione del Governo, perche' ''per i comuni montani come Polino il presidio dell'uomo e' fondamentale, non possono essere cancellati''.

''Non e' un problema solo di chi ci abita - afferma -, questi territori sono un patrimonio ambientale di tutti''. ''Ci opporremo in tutti i modi alla manovra, non solo a parole'' dice ancora il sindaco, eletto nel 2009 per la seconda volta (prima di lui il padre Amerigo era stato primo cittadino per 47 anni). E perche' no, anche rivendicando la ''Repubblica democratica di Polino''.
 

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