PERUGIA - Parla di ''manovra iniqua e inaccettabile, che invece di sostenere la crescita apre la strada alla recessione'' il segretario regionale della Cgil Mario Bravi secondo il quale l'Umbria e' ''fortemente penalizzata''.

''La Cgil e' pronta alla mobilitazione'' annuncia. ''Manovra iniqua - sostiene Bravi in una nota - perche' colpisce i soliti noti (lavoratori e pensionati). Inaccettabile perche' costituisce un attacco alla contrattazione ed ai diritti del mondo del lavoro. Non a caso sotto attacco ci sono festivita' civili dal forte valore simbolico come il 25 aprile ed il 1 maggio. Si attacca e si demolisce, con il taglio delle risorse ai comuni ed alle regioni, il welfare e tutti gli strumenti di coesione sociale che in una fase di crisi come questa andrebbero invece potenziati''.

Secondo Bravi ''la manovra e' un vero e proprio massacro sociale che colpisce i ceti deboli e lo stato sociale''. ''Viene attaccato in maniera inaccettabile - prosegue - il lavoro pubblico. Ed inoltre non e' un caso che la proposta della Cgil nazionale di varare una patrimoniale e' stata respinta. Ricordiamo che il governo di centro destra francese ha utilizzato questa leva di ridistribuzione della ricchezza che il governo Berlusconi ha respinto. Noi invece pensiamo che chi ha di piu' debba pagare di piu' ed inoltre la manovra non sostiene assolutamente la crescita economica ed industriale, che e' l'unica leva su cui agire per uscire dalla crisi''.

''Inoltre – prosegue Bravi - e' evidente a tutti che la manovra penalizza fortemente l'Umbria, perche' non c'e' nessun segnale che consenta di affrontare la grave crisi industriale che attraversa la nostra regione. Si attacca il sistema degli enti locali che rischia di ridurre il sistema dei servizi ai cittadini o in alternativa introdurre nuove tasse a livello locale. Inoltre siamo convinti che per quanto riguarda il riassetto del sistema endoregionale e la sua necessaria riforma occorre andare avanti sulla strada del confronto che la regione ha aperto con le parti sociali evitando colpi ad effetto, che sono del tutto sbagliati, come quelli previsti nella manovra, che porterebbero alla soppressione della provincia di Terni. Siamo convinti che anche sulla riforma istituzionale e sul contenimento dei costi della politica il governo ha intrapreso la strada sbagliata''.

''Per tutti questi motivi - annuncia Bravi -, la Cgil anche in Umbria contrastera' questa manovra che puo' e deve essere cambiata nel confronto parlamentare e con le forze sociali del Paese. Nei prossimi giorni la Cgil programmera' una intensa fase di mobilitazione per modificare l'impostazione e per costruire una diversa politica economica in grado di guardare al futuro con un orizzonte diverso. Auspichiamo che su questo approccio alternativo alla linea del Governo - conclude Bravi - ci sia un ampia convergenza delle forze sociali e politiche del Paese e della nostra regione''.
 

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