Se cade Terni, cade anche Perugia?
Di Ciuenlai
PERUGIA - Bisogna far presto. L’abolizione della Provincia di Terni porta con se una possibile conseguenza; l’abolizione della Regione dell’Umbria. Se guardate bene la nuova geografia che la cancellazione delle province sotto i 300 mila abitanti determinerà, scoprirete che sono solo tre le regioni che avranno una sola provincia : L’Umbria, la Basilicata e il Molise. Le più piccole, quelle in odore di “morte”.
E l’avere Provincia e Regione coincidenti rappresenta un argomento convincente a farle fuori. Non ha senso avere due enti che insistono sullo stesso territorio. In questo diverso scenario, la Provincia, più che ad un ente elettivo, somiglierebbe tanto ad una agenzia della Regione. Una delle due è di troppo. Ma la soluzione non è il riequilibrio territoriale delle due attuali province. Per arrivare a 300 mila abitanti Terni dovrebbe mangiarsi tutta l’area della ex terza provincia (Spoleto e la Valnerina non bastano). Un rattoppo che determinerebbe la nascita di due debolezze, con la nuova entità piena di attriti di stampo campanilistico. L’unica via d’uscita, sulla quale lavorare da subito, è l’unificazione con Rieti, aggregando la nuova Provincia all’Umbria e ripristinando il territorio della circoscrizione elettorale del dopoguerra.
In questo modo la nostra regione supererebbe anche il fatidico scoglio di un milione di abitanti, che potrebbe essere il primo limite per l’abolizione delle piccole Regioni. Una soluzione che fa comodo a tutti; a Terni che salverebbe la sua identità e a Rieti che entrerebbe a far parte di una realtà più adeguata alle sue dimensioni, con la possibilità di recitare un ruolo maggiore di quello che oggi esercita nel Lazio. Lo stesso Lazio non perderebbe praticamente niente essendo la Regione “metropolitana” di Roma. Quello che è certo è che il processo di razionalizzazione degli enti locali è iniziato e non si fermerà qui. Ma la nostra classe dirigente non sembra aver compreso questa nuova realtà, che coinvolge e coinvolgerà pesantemente L’Umbria.
Al di là delle difese di rito, è apparsa impreparata all’evento, in alcuni casi anche sarcasticamente compiaciuta e soprattutto ancora divisa e arroccata nei propri piccoli feudi di campagna, in perenne lotta tra di loro. I danni del passato adesso cominciano a venire alla luce. Le guerre con il capoluogo (l’ultima sui trasporti) hanno impedito la costruzione di una qualsiasi identità comune e di un progetto unitario. Il risultato di queste divisioni è che oggi, dalle nostre parti, nessuno farà le barricate per salvare questa provincia. E la conclusione eccola lì, pronta ad essere servita su un piatto con una pietanza amara. Questa manovra si sta mangiando Terni, la prossima potrebbe mangiarsi Perugia (in versione Regione).
Il cuore verde d’Italia perderebbe la sua autonomia e molti “lor signori” il loro potere. Come si dice : una favore e una contro.

Saturday
13/08/11
16:45
Rieti in Umbria? Non credo proprio.... il reatino è da sempre NETTAMENTE di destra, e non credo proprio che la Polverini vorrà perderlo né tantomeno la Marini prenderselo.... altissimo il rischio che questo travaso determini il ribaltamento delle gerarchie politiche in entrambe le Regioni nel 2015 (ricordo solo che sia la Marini che la Polverini sono al primo mandato e vorranno ricandidarsi....).
Un'altra cosa: le piccole province possono essere abbattute con un decreto, ma per cambiare le Regioni ci vuole una riforma costituzionale...
Saturday
13/08/11
20:09
Non mi risulta. Mi posso sbagliare ma funziona come per le Province. Per toglierle tutte occorre una modifica costituzionale, per ridurle, aumentarle o accorparle basta una legge ordinaria. tanto è vero che proprio oggi Di Pietro, dando ragione alle mie preoccupazioni, alla luce della revisione delle province, chiede la riunificazione di Abruzzo e Molise
Saturday
13/08/11
21:31
LE REGIONI, LE PROVINCE, I COMUNI
Art. 114 [20]
La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato.
I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione.
Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento.
Sunday
14/08/11
14:35
Devono cadere tutte le province e la loro eclatante inutilità. Se il dibattito dei partiti in questo periodo si concentrerà sul "grido d'allarma" rispetto all'accorpamento dei comuni, all'abolizione delle provincie e alla soppressione di diverse poltrone è la volta buona che gli elettori vi salutano PER SEMPRE ed anche in malo modo!
Monday
15/08/11
09:21
No no, avevo ragione: oltre all'art. 114 c'è anche (e soprattutto) il 131 che dice che sono 20 e le elenca espressamente:
http://it.wikisource.org/wiki/Italia,_Repubblica_-_Costituzione#Art._131
Monday
15/08/11
09:29
E direi significativo, per le eventuali "contromosse", anche il successivo art. 132:
Si può con legge costituzionale, sentiti i Consigli regionali, disporre la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni con un minimo di un milione d’abitanti, quando ne facciano richiesta tanti Consigli comunali che rappresentino almeno un terzo delle popolazioni interessate, e la proposta sia approvata con referendum dalla maggioranza delle popolazioni stesse.
Si può, con l’approvazione della maggioranza delle popolazioni della Provincia o delle Province interessate e del Comune o dei Comuni interessati espressa mediante referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, consentire che Province e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati da una Regione ed aggregati ad un’altra.
Monday
15/08/11
12:34
Per la costituzione di macroregioni ,come quelle previste dallo studio della fondazione Agnelli, in assenza delle condizioni previste dall'art.132 della Costituzione, si potrebbe ai sensi dell'articolo 138 procedere ad una revisione dell'art.132.
La realizzazione delle macroregioni ancor prima del risparmio determinerebbe una maggiore competitività,anche perchè,io penso , che la dimensione geografica e la quantità degli abitanti potrebbero essere dei punti di forza nella relazione tra regioni,stato ed europa.
Purtroppo, chiedere ai politici di tagliarsi i posti è come chiedere alla volpe di sorvegliare il pollaio, penso che dovrebbero essere i cittadini ad imporre queste modifiche.
L'art 132 può essere modificato ed inserire un'obbligo dimensionale: 1 milione di abitanti.
Per la regione Umbria,nell'ipotesi della Fondazione Agnelli, sarebbe divisa in due ; la provincia di Perugia passerebbe alla Toscana, quella di Terni al Lazio.
Monday
15/08/11
14:13
ecco appunto: per cambiare l'art. 132 ci vuole una riforma costituzionale, ovvero 2/3 del parlamento oppure maggioranza semplice ma con referendum confermativo.... e voi pensate che, in caso di referendum, il pd e la sinistra intera appoggerebbero questa ipotesi che gli farebbe perdere due storici bacini di consenso e clientela? (oltre a noi anche la basilicata)
Monday
15/08/11
14:36
Io penso che in un referendum, a prescindere da chi lo appoggia, dato che non occorre il quorum,vincerebbero i sì.
Sì all'abolizione delle Province e all'accorpamento delle regioni.
Monday
15/08/11
15:32
Il mio si ci sarebbe senza ombra di dubbio!
Monday
15/08/11
15:45
C'è la Costituzione ma c'è anche la politica. Per l'accorpamento delle piccole, in pochi giorni, si sono dichiarati a favore la lega, Di Pietro e Fioroni del Pd. L'idea fa proseliti
Tuesday
16/08/11
19:09
Potremmo anche continuare con i nostri nomi e cognomi. Il desiderio di fare una lista di proscrizione mi sembra grande. A me piace pensare alla politica come uno strumento di crescita civile di tutti. Quando la politica diventa difesa a oltranza delle poltrone, allora la rabbia mi assale e per correttezza e pudore non dico quello che penso.
Noto tra l'altro che in queste ore le forze politiche si stanno muovendo alacremente per salvare la provincia di Terni ipotizzando l'annessione di Spoleto e la Valnerina.
Ecco la metta come vuole, li chiami anche proseliti, ma con questo casino della crisi, sentendo queste cose, mi fanno venire i nervi!