Presi gli autori dei furti nelle ville di Città di Castello
CITTA' DI CASTELLO - Sono accusati di avere compiuto decine di furti in abitazioni e, in particolare, in ville isolate di persone facoltose sei nomadi (tra cui una donna) arrestati dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Citta' di Castello. Di etnia sinti sono risultati tutti gia' inquisiti in passato.
A loro carico e' stata eseguita un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Perugia, su richiesta della locale procura che ha coordinato la complessa indagine dei carabinieri, durata alcuni mesi.
Secondo gli investigatori, i nomadi, domiciliati in Umbria, tra l'ottobre 2010 e l'aprile scorso hanno compiuto vere e proprie scorribande in provincia di Perugia, con furti compiuti di pomeriggio e sera. Nel corso delle incursioni, portate a termine - hanno ricostruito i carabinieri - con estrema professionalita' e precisione, i ladri cercavano in modo particolare le cassaforti, che riuscivano ad aprire in pochi minuti. Parte della refurtiva era stata recuperata dagli stessi carabinieri nel mese di aprile, allorquando furono eseguiti alcuni fermi di indiziati di delitto, anche a carico dei ricettatori provenienti dal Lazio.
Le indagini che hanno portato agli arresti furono avviate verso la fine dell'anno scorso quando i carabinieri registrarono, a Citta' di Castello, un picco di furti in abitazioni isolate, tutti con le stesse modalita'. Per giungere all'identificazione dei malviventi i militari hanno studiato il loro modus operandi e gli orari dei presunti spostamenti, organizzando quindi mirati servizi di controllo del territorio che hanno permesso di identificare alcuni pregiudicati in transito, tra cui alcuni degli indagati, verso i quali si sono quindi concentrate le indagini.
La conferma che la pista seguita fosse quella giusta - hanno spiegato gli investigatori - e' giunta alcune settimane dopo quando un cittadino ha notato un'auto sospetta nei pressi della sua villa, consegnando il numero di targa ai carabinieri. La vettura era cosi' risultata in uso ad un pluripregiudicato di etnia ''sinti'' domiciliato a Perugia, piu' volte controllato insieme a un altro pregiudicato gia' individuato dai militari.
Grazie a lunghi servizi di osservazione e pedinamento, nonche' ad accertamenti tecnici, e' stato possibile individuare tutti i soggetti coinvolti - secondo l'accusa - nella vicenda. Identificati anche i presunti ricettatori, tutti romani, che acquistavano i gioielli e i preziosi asportati dalle ville. La prima fase dell'operazione era stata conclusa ad aprile.

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