PERUGIA - "Gli intrallazzi, le raccomandazioni, gli abusi di potere che sembrerebbero emergere dall'inchiesta cosiddetta 'Sanitopoli', arrivata al primo giro di boa, gettano un'oscura ombra sulla Sanita' regionale, e testimoniano la presenza di una vera e propria 'Sanitocrazia' umbra, nata per volere della sinistra e insieme ad essa trasformatasi in casta". E' il giudizio del capogruppo in Consiglio regionale della Lega Nord, Gianluca Cirignoni, sulle vicende giudiziarie che stanno interessando alcuni esponenti politici umbri.

"Invitiamo la presidente Marini - aggiunge Cirignoni - a revocare senza indugio gli incarichi al suo consulente Di Loreto, che ci costa 120 mila euro l'anno, al neo assessore Riommi, ed alla direttrice dell'Asl3 di Foligno che, si apprende dalla stampa, sarebbe indagata anche per uno dei piu' odiosi atti che possano essere compiuti nei confronti di un paziente, manometterne la cartella clinica. Abbia la presidente il coraggio di compiere questi atti, necessari a dare tranquillita' ai cittadini e ristabilire la fiducia nella Sanita' regionale, oppure si dimetta, non aspetti che siano i cittadini a mandarla a casa 'a suon di monetine'".

"Ricordiamo peraltro – prosegue Cirignoni - che in un contesto dal quale emergerebbe un'azione illegittima della politica, al fine di pilotare assunzioni che hanno 'drogato' il sistema sanitario umbro, noi siamo ancora in attesa di una risposta da parte della Giunta regionale in merito alla mancata pubblicazione, da parte della direzioni delle Aziende sanitarie, di piu' di mille curriculum degli oltre 2 mila 400 dirigenti della sanita' regionale".

"Non vorremmo - conclude - che tali inadempienze servano a nascondere curriculum truccati o la mancanza di titoli adeguati all'incarico ricoperto".
 

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