PERUGIA - ''Proviamo imbarazzo per cio' che sta avvenendo intorno al Pd umbro. Se le accuse formulate dai pubblici ministeri fossero confermate, ci troveremmo di fronte a uno dei piu' grandi scandali politici della nostra Regione. Per questo chiediamo che il Partito democratico faccia chiarezza, rifuggendo da tentazioni autoassolutorie e prendendo le distanze in maniera esplicita da un sistema di potere che appare logoro e malato'': cosi' Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei valori in consiglio regionale, sull'indagine che fa riferimento all'Asl 3.

''Non sta a noi - continua Dottorini - giudicare la rilevanza penale di quanto sta emergendo dalle indagini e confidiamo che i coinvolti nelle vicende oggetto di indagini sappiano cogliere in queste due settimane l'occasione per fugare ogni dubbio e far si' che le loro posizioni vengano archiviate. In caso contrario dovrebbero prenderne atto e separare i propri destini da quelli delle istituzioni che rappresentano, segnando cosi' una differenza netta da quel centrodestra che a Roma accoglie rinviati a giudizio e condannati nelle proprie fila e in Parlamento''.

Per Dottorini ''In Umbria la situazione e' diversa, ma da cio' che si apprende dagli atti giudiziari pubblicati dai quotidiani affiora comunque un quadro desolante, fatto di scambi, favori e raccomandazioni. E questo non e' certo un esempio edificante per la societa' regionale e per chi crede nel valore del merito, nella trasparenza e nella democrazia''.

Dottorini auspica che ''la giustizia si muova con assoluta fermezza e in tempi rapidi'', perche' ''in gioco c'e' la credibilita' di un sistema e dobbiamo fare in modo che da questa vicenda, al di la' dei rilievi giudiziari che emergeranno in maniera piu'' definita nei prossimi giorni, si tragga anche una lezione politica. Scambi di voti, clientele e raccomandazioni sono un virus letale per la democrazia''.
 

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