PERUGIA - ''Non solo sanita' ma una vera 'Umbriopoli', nelle sue ramificazioni a tutti i livelli che, come emerge dalle contestazioni e dalle indiscrezioni relative alle indagini, fotografa perfettamente il modello umbro diventato sistema spregiudicato di esercizio del potere'': Cosi' Alfredo De Sio, consigliere regionale del PdL, commenta quanto si e' appreso sulla conclusione delle inchieste sull'Asl 3.

Secondo De Sio, ne emerge ''un modo di concepire la pubblica amministrazione inaccettabile per i cittadini dell'Umbria, dove burocrati e rappresentanti delle istituzioni hanno usato i loro ruoli per esercitare al meglio la pratica clientelare nell'amministrare la cosa pubblica''.

Per De Sio ''appare incontrovertibile che il sistema umbro e' marcio, con responsabilita' diretta della sinistra di governo in questa regione che, nella migliore delle ipotesi, ha consentito il bivaccare indisturbato di singoli soggetti politici, e non, che hanno utilizzato la cosa pubblica per interesse personale o di parte''.

In una nota, De Sio parla di ''un contesto intriso di un senso di onnipotenza, frutto malato di quella sovrapposizione culturale tra partito e stato che per la sinistra in Umbria e' realta' consolidata da anni e che genera zone grigie dove prosperano le assunzioni compiacenti o le carriere fulminanti . In questo quadro - conclude De Sio - appare assolutamente evidente l'inadeguatezza e l'incapacita' di questo governo regionale che, direttamente o per discendenza, non puo' sottrarsi alla deriva in atto''.
 

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