PERUGIA - ''L'abbiamo detto, scritto, ripetuto fino alla noia: in Umbria c'e' un sistema di potere che fa capo ad una certa sinistra che impedisce il cambiamento politico e la crescita della regione. Invero, siamo stati gli unici ad affermarlo, nel silenzio, talora interessato, di tanti. Ci hanno detto che era il nostro alibi per le sconfitte elettorali. Media, associazioni, corporazioni, potentati di vario genere, che hanno trovato piu' semplice essere sordi o addirittura conniventi con il sistema di potere della sinistra, magari dileggiando le nostre denunce. Qualche solone ci ha dato lezioni politiche, mentre in Umbria il cambiamento era reso davvero impossibile da questo sistema perche' il gioco era falsato. Lo diciamo senza voler nascondere i nostri limiti, che ci sono e vanno corretti tempestivamente per essere all'altezza delle sfide odierne'': lo dice, in una nota sull'inchiesta Asl 3, il vicecapogruppo Pdl alla Camera, Pietro Laffranco.

''Il tempo pero' - continua Laffranco - e' sempre galantuomo. Dira' se ci sono responsabilita' penali, ma ha gia' detto che c'e' un articolato sistema di potere che fa capo ad una certa sinistra, che pervade molti campi, economici, sociali e culturali, ai limiti della legalita', comunque insistendo in una zona grigia situata tra cio' che si puo' fare e quello che non si dovrebbe fare''.

Secondo Laffranco, ''il tempo di crisi in cui viviamo impone anche a livello regionale un deciso cambiamento: ora sta a chi governa decidere se tentare di difendere l'indifendibile, oppure mettere mano alla situazione con determinazione. Senza manicheismi ma anche senza illusionismi. Lasciamo che la magistratura faccia il suo corso, sempre in un preciso regime di garanzie per tutti che neppure l'emergenza puo' far venire meno in un paese democratico. La politica, invece, agisca senza tentennamenti, si autoriformi, recuperi autorevolezza e, cosi', la fiducia dei cittadini. E' il momento della responsabilita' e non quello dell'ignavia. Pur sapendo che anche una grande opera riformatrice potrebbe non salvare questa nostra Umbria, tutti abbiamo il dovere di provarci. Marini, Boccali, Guasticchi & c. - conclude Laffranco - battano un colpo subito o potrebbe esse troppo tardi''.
 

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