Goracci (Prc): manovra governo Berlusconi vera e propria "macelleria sociale"
La manovra straordinaria predisposta dal governo Berlusconi è una vera e propria “macelleria sociale”: a pagare saranno sempre gli stessi, i ceti popolari, i redditi da lavoro dipendenti, i pensionati, le famiglie.
I tiket sanitari vanno a pesare sulle tasche dei cittadini, gli stessi che già penano per avere una visita od un esame in tempi decenti, aggravando il già difficile rapporto di tante persone con le cure e la sanità.
La manovra del governo, soprattutto su questo aspetto, è inaccettabile e bene ha fatto la Presidente Marini a compiere il tentativo per non subire l’obbligo di applicare i tiket. Ulteriore iniziativa opportuna e doverosa sarà quella di ricorrere in sede costituzionale.
Nell’immediato anche lo scaglionamento per fasce di reddito dei tiket è un tentativo sacrosanto e condivisibile per alleggerire la ricaduta sulle fasce sociali a reddito basso, per tentare di salvaguardare un minimo di equità nell’applicazione di un provvedimento ingiusto che colpisce solo i cittadini che utilizzano la sanità pubblica, non i ricchi che già si rivolgono al privato.
Chi del centro destra critica questa scelta definendola “classista” e di sinistra fa un “complimento” alla giunta ed a noi che rivendichiamo con orgoglio il principio della giustizia sociale (e fiscale). A tale riguardo un governo minimamente serio prima di tagli e tiket si porrebbe il problema dell’evasione fiscale e l’opportunità di una tassazione speciale su speculazioni finanziarie ed una “patrimoniale” sulle ricchezze!
L’obiettivo comunque deve esser quello di toglierli prima possibile, qualora non si riesca a non introdurli.
In questa direzione è preferibile lavorare al contenimento di alcuni costi derivanti dall’organizzazione del servizio sanitario regionale.
E’ necessario ed urgente procedere al superamento delle due aziende ospedaliere, non più sostenibile né economicamente né funzionalmente. Le economie che potrebbero derivare dalla riduzione, importante, di questi costi potrà portare ad un miglioramento del sistema con risorse maggiori da destinare ai servizi sanitari rivolti alle persone.
Il contenimento dei costi può contribuire al miglioramento dei servizi sanitari in Umbria, un sistema che riesce a dare con sempre maggiori difficoltà risposte tempestive ed adeguate alle necessità di prevenzione e cura degli umbri.
Sembra si sia arrestato il tentativo di eliminare doppioni sui territori, continuando a replicare strutture e servizi che sembrano creati e mantenuti per dare soddisfazione a qualche grande elettore piuttosto che risposte di livello ai cittadini.
Il sistema sanitario nazionale pubblico, quello della sanità universale, vacilla sotto i colpi violenti dell’aggressione che negli ultimi venti anni ha subito il welfare italiano.
L’Umbria deve ripartire dal principio dei “beni comuni” tanto diffusamente e tanto profondamente entrato nel comune sentire della maggior parte degli italiani. La sanità dovrà essere uno dei primi elementi da riconsiderare in questa chiave, dopo che i referendum popolari di giugno hanno sancito questo principio per acqua e energia.
Il Vice Presidente del Consiglio regionale
Orfeo Goracci

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