PERUGIA - ''Avevamo sicuramente fatto bene ad ottobre scorso ad evidenziare quelle che erano a nostro avviso delle macroscopiche evidenze di un sistema che si alimenta sulle clientele e che ha ridotto la pubblica amministrazione umbra ad ente di collocamento per attivisti di partito o amici di cordata e, pur ribadendo la nostra assoluta linea garantista, avevamo suggerito alla presidente di prendere provvedimenti immediati per stoppate il malcostume che solo ora e' venuto fuori grazie alle inchieste ma che tutti conoscono bene in Umbria e che noi denunciamo da decenni''. Lo afferma il consigliere regionale Raffaele Nevi, presidente del gruppo Pdl.

''La presidente - continua Nevi in una sua nota - cosa fece ad ottobre scorso? Fece trapelare indignazione e tento' di prendere le distanze da cio' che le inchieste evidenziavano''. ''Abbiamo passato otto mesi di silenzio - aggiunge, fra l'altro, l'esponente del Pdl - dopo i roboanti e indignati appelli alle riforme necessarie per staccare la politica dalla sanita' e poi la Marini si e' presentata in Consiglio con un ddl ridicolo che non diceva nulla e che, sostanzialmente, lasciava del tutto inalterata la discrezionalita' della politica nella scelta degli uomini della sanita'.

Questo ddl e' stato stravolto grazie ad una alleanza trasversale delle opposizioni con parti della maggioranza e la Marini e' stata costretta a commissariare l'azienda ospedaliera perugina per salvare Orlandi che avrebbe rischiato di farle saltare lo schema politico generale e quindi anche la sua poltrona. Il tetto dei dieci anni per i dg e' infatti entrato nella legge contro il volere della Giunta e della maggioranza del Pd''.

''Oggi - osserva ancora Nevi - a leggere la reazione a caldo della Marini siamo alla recita della stessa commedia. Cavalcare un pochino la tigre e organizzare un gioco delle parti con i vertici del Pd per tentare di salvaguardare la sua immagine e tenerla fuori dallo schifo che emerge sempre piu' e che rischia di mettere in pericolo il sistema di potere che il Pci, Pds, Ds, Pd ha costruito in tanti anni e che vuole mantenere in piedi''.

''Sono i fatti quelli che contano - sottolinea ancora Nevi - e allora se sono vere le cose che ha detto, e in cui dice di credere, la presidente proceda rapidamente alla rimozione di Riommi e della Rosignoli, che sono sua diretta emanazione. Questa volta, a differenza di nove mesi fa, non avra' la scusa che la Rosignoli non la puo' sollevare perche' la legge non glielo consente, perche' la nuova norma, anche questa proposta dal Pdl e inserita nella nuova legge con una maggioranza trasversale, consente la rimozione del dg qualora si riscontrino comportamenti non in linea con l'immagine di terzieta', imparzialita' e correttezza''.

''In sostanza - afferma Nevi - basta giochetti''.
 

Condividi