Ticket sanitari/ Si allarga il fronte dei ricorsi: il Veneto si appella al Tar
(di Manuela Correra) (ANSA) - ROMA - Sara' un Ferragosto con ticket quello degli italiani costretti a recarsi al Pronto soccorso o a fare visite mediche specialistiche in queste giornate agostane. Perche' alla fine - in attesa che il tavolo di confronto col governo per trovare soluzioni alternative alla 'tassa' sulla sanita' riprenda a fine mese - le Regioni si sono viste obbligate ad applicare i nuovi ticket. Ma senza cedere le armi: si allarga infatti il fronte di quelle che hanno presentato, o si preparano a presentare in queste ore, ricorsi alla Consulta contro la norma prevista dalla manovra economica 2011.
I nuovi ticket (10 euro su visite specialistiche e diagnostica e 25 euro per i codici bianchi al Pronto soccorso), inizialmente 'congelati' da varie Regioni con l'obiettivo di trovare soluzioni diverse, vanno infatti applicati, come si e' evinto anche dalla diffida giunta dal ministero dell'Economia. Anche se l'obiettivo ultimo del tavolo di confronto regioni-governo sara', appunto, quello di arrivare ad una soluzione alternativa ai ticket ma che consenta comunque di garantire la copertura finanziaria che deriverebbe dalla loro applicazione, ovvero 381,5 mln di euro per i restanti mesi del 2011 e 834 mln di euro per il 2012.
In campo, per ora, resta la soluzione proposta dal leader del Carroccio Umberto Bossi e che ha riscosso la piena approvazione delle Regioni, ma sulla quale il governo non ha espresso ancora una posizione: recuperare le risorse attraverso una nuova accisa sui tabacchi. Ma in vista della ripresa del tavolo di confronto - "serve un timing diverso, che consenta di analizzare nel giusto modo tutte le ipotesi in ballo", aveva precisato il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto - le Regioni, pur annunciando in maggioranza l'applicazione dei nuovi ticket, non hanno esitato a passare al contrattacco.
Innanzitutto, in varie realta' il ticket non sara' applicato cosi' come previsto dalla manovra, ma secondo delle 'rimodulazioni' finalizzate ad alleggerire le conseguenze sui cittadini: e' il caso di Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Umbria, dove i ticket saranno appunto modulati secondo le fasce di reddito, mentre in Lombardia saranno modulati sul valore della prestazione. In Friuli Venezia Giulia, inoltre, saranno valutati "in entrata" i codici del Pronto soccorso su cui sarà applicato il ticket di 25 euro.
Si cercano cioe' modi di applicazione meno dolorosi possibile per i cittadini. Ma la 'rivolta' delle regioni non si ferma qui, e arriva fino alla Consulta. Annuncia la presentazione di due ricorsi il presidente del Veneto Luca Zaia: "Applichiamo il ticket perché‚ ci tocca, ma non accettiamo quella che in realtà è una tassa e la battaglia dura continua: è con molta gioia - ha detto - che ho firmato il ricorso al Tar contro i criteri ministeriali che hanno portato da 67 a 100 i milioni richiesti al Veneto e quello alla Corte Costituzionale per una tassa che Roma ci ha obbligato ad applicare, comunque per ultimi, in maniera irrituale e non gradita".
E non escludono il ricorso alla Corte costituzionale contro la previsione del ticket nella manovra del Governo anche Toscana, Emilia-Romagna e Umbria. Insomma, le Regioni restano compatte nel loro 'no' alla tassa sulla sanita', in attesa di una risposta dal governo. Ed il fatto che i ticket siano giocoforza entrati in vigore, e' il messaggio lanciato, non vuol dire assolutamente che lo resteranno.

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