Sanitopoli/ La procura chiude l’indagine sulla Asl di Foligno: avviso per Riommi
PERUGIA - Chiusi i diversi filoni dell'inchiesta della procura di Perugia scaturita dall'attivita' dell'Asl di Foligno. Notificati avvisi di conclusione indagini a una decina di persone tra le quali l'ex presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti, l'allora suo vice Carlo Liviantoni, gli ex assessori Maurizio Rosi, Sanita', e Vincenzo Riommi, Bilancio (a quest'ultimo e' stata recentemente affidata la delega all'Economia). Contestati a vario titolo i reati di falsita' ideologica e materiale e abuso di ufficio.
Avviso di conclusione indagini anche per l'allora capo di Gabinetto della Lorenzetti, Sandra Santoni, e per il direttore generale dell'Asl Foligno-Spoleto Maria Gigliola Rosignoli. Tutti gli indagati hanno sempre sostenuto la correttezza del proprio operato. Gli avvisi di conclusione indagini sono stati firmati dal procuratore di Perugia Giacomo Fumu e dai sostituti Sergio Sottani e Mario Formisano.
Partita dalle intercettazioni a un piccolo imprenditore che cercava appoggi a Foligno, l'inchiesta coordinata dai sostituti procuratori Sergio Sottani e Mario Formisano e dal procuratore Giacomo Fumu, e' arrivata a coinvolgere i vertici dell'Asl numero 3 di Foligno ed alcuni membri della giunta regionale nella passata legislatura.
Lorenzetti, Rosi, Santoni e Rosignoli sono accusati in particolare di concorso in abuso di ufficio e falsita' materiale per avere alterato la richiesta di autorizzazione all'assunzione di personale predisposta dall'Asl di Foligno nel novembre 2009. Aumentando con una correzione a penna - secondo l'accusa - il numero di dirigenti amministrativi dei quali si chiedeva l'assunzione. Modifica finalizzata - ipotizza la procura perugina - a consentire l'assunzione della Santoni all'Asl di Foligno.
Liviantoni, Rosi e altri devono invece rispondere di falsita' ideologica per avere indotto la Giunta regionale ad approvare la delibera numero 46 del gennaio 2009 relativa alla ''autorizzazione alle aziende sanitarie locali e ospedaliere ad assumere personale'' benche' questo provvedimento risultasse ''mancante dei suoi contenuti essenziali''. In base alla ricostruzione dei pm perugini l'attivita' istruttoria non era ancora terminata, non essendo pervenute tutte le istanze delle aziende sanitarie dell'Umbria.
Per Riommi e altri funzionari pubblici l'accusa e' di abuso di ufficio in relazione alla legge secondo la quale le societa' a totale partecipazione pubblica come la Webred procedono a reclutare personale secondo principi di trasparenza, imparzialita' e pubblicita'. Secondo la procura perugina nella selezione di personale da adibire al servizio di front office e data entry presso i punti di prenotazione ''era gia' stato predeterminato'' l'esito in quanto l'ex assessore Riommi aveva assicurato i candidati sul superamento della prova.
L'avviso di conclusione indagini, per concorso in abuso d'ufficio, riguarda anche l'allora presidente della Valle umbra servizi Luca Barberini, attuale consigliere regionale del Pd, sempre in relazione ad assunzioni da parte della Webred. Una di queste sarebbe stata ''sollecitata'' in alcune telefonate alla Rosignoli. La commissione di selezione avrebbe quindi provveduto - secondo l'accusa - a correggere il voto della candidata.
Gli indagati avranno ora 20 giorni di tempo per chiedere di essere interrogati, per presentare memorie o atti. Poi i pm decideranno se chiederne il rinvio a giudizio o l'archiviazione.

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