E78/Dottorini: “Cirignoni abbandoni le carnevalate e recuperi la memoria storica
PERUGIA - “Ci fa piacere che il collega Cirignoni, tra un raduno a Pontida e una manifestazione anti immigrati, trovi il tempo di occuparsi delle prospettive economiche dell'Altotevere. Peccato che lo faccia a sproposito e col piglio di chi deve difendere a tutti i costi un Governo indifendibile. E' significativo tra l'altro che, nella foga del giustiziere, si trovi fianco a fianco con gli amministratori locali, mentre provi un certo fastidio verso chi si è sempre battuto contro gli egoismi di campanile e per soluzioni razionali. D'altra parte è noto che per lui l'Altotevere termina a Pistrino e che, una volta salvaguardato quel 'centro storico', tutto è risolto, il resto sono chiacchiere".
Con queste parole il capogruppo regionale dell’Italia dei Valori, Oliviero Dottorini, replica a quelle che definisce "esternazioni agostane" del consigliere regionale della Lega Gianluca Cirignoni, sottolineando come "non è con le carnevalate alla Cirignoni che si risolvono i problemi dell'Altotevere".
"Comprendiamo benissimo – prosegue Dottorini - l'imbarazzo della nostra camicia verde nel tentare di mascherare le responsabilità sullo stato di stallo della E78 che, lo ricordiamo, sono da addebitare alle eterne diatribe tra i sindaci di San Giustino e Città di Castello, ma anche e soprattutto ad un Governo nazionale che evidentemente non considera l'Umbria abbastanza ‘padana’ da meritare la giusta attenzione e i giusti finanziamenti economici. In questi casi un po' più di memoria storica e un po' meno di approssimazione non guasterebbero: noi da sempre ci battiamo per un tracciato razionale e da tempo chiediamo di realizzare uno studio tecnico che metta a confronto tutte le ipotesi di tracciato per la E78, compresa quella di alcuni noti e stimati tecnici locali, come l’ingegnere Giovanni Cangi e il professor Ermanno Bianconi. Ma nessuno, tanto meno Cirignoni, ha mai supportato questa ipotesi. Lui a quel tempo faceva i ‘campeggi’ goliardici alla Guinza – aggiunge il capogruppo Idv -, lasciando noi a batterci per un tracciato che salvaguardasse le potenzialità economiche, ambientali e culturali del territorio. Quello scelto è incomprensibile, individuato soltanto per rimediare all'errore ormai riconosciuto da tutti della Piastra logistica. Per questo ribadiamo la necessità di rivederlo radicalmente. A essere danneggiata sarà altrimenti l'intera vallata, non solo gli abitati di Cerbara, Selci e Lama che subiranno una ferita insanabile, sacrificati sull'altare della Piastra. Certo non pretendiamo che Cirignoni colga il valore o la valenza politica di certe argomentazioni, ci aspetteremmo che almeno avesse il buon senso di riconoscere chi, facendo prevalere l'interesse territoriale agli ordini di scuderia, ha sempre difeso con coerenza l’interesse dell’Altotevere e ha sempre proposto soluzioni ragionevoli per la dotazione infrastrutturale di un territorio che troppo spesso non riceve la giusta attenzione dalle politiche regionali e nazionali”.
"Ciò che veramente non riusciamo a comprendere - aggiunge il capogruppo Dottorini - è come faccia Cirignoni, pur di difendere il ministro Matteoli, a sostenere persino il pedaggio per un'opera che da sempre viene propagandata a servizio dei cittadini e delle imprese. Con il pedaggio gli unici a trarne vantaggio saranno invece i grandi gruppi imprenditoriali del Nord e non certo le aziende altotiberine".

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