Vertenza Sirap-Gema/ Smacchi (Pd): scongiurare la chiusura e tutelare dipendenti
PERUGIA - “La Giunta regionale metta in atto ogni azione per scongiurare la chiusura della Sirap-Gema tutelando i suoi 60 dipendenti e le loro famiglie”. Il consigliere regionale del Partito democratico, Andrea Smacchi, preoccupato per le sorti del sito produttivo di Corciano, ha presentato una mozione da discutere in Aula con l'obiettivo di impegnare l'Esecutivo di Palazzo Donini nella vertenza.
“La decisione di chiudere il sito produttivo di Corciano, - spiega Smacchi nell'atto - comunicata alle organizzazioni sindacali il 27 Luglio a Roma, appare assolutamente ingiustificata e rispondente a logiche geografiche piuttosto che economiche e contrasta con il piano industriale, presentato loro, nel novembre 2010. Ringrazio l’assessore uscente Gianluca Rossi e il nuovo assessore Vincenzo Riommi per essersi immediatamente attivati, ma è necessario che al più presto il Consiglio regionale discuta la mia mozione ed assuma impegni vincolanti a fronte di una situazione grave che vede la decisione della proprietà come non negoziabile”.
“Il sito produttivo di Corciano, - continua Smacchi - a differenza di quello di Mantova è maggiormente operativo avendo, oltre al reparto di termoformatura, quello di iniezione e la annunciata chiusura, da parte del Direttore operativo e del responsabile delle risorse umane del Gruppo, è da ritenersi irricevibile. Mi auguro – prosegue l'esponente del Pd - che una società multinazionale come la Italcementi possa riflettere meglio e giungere a una conclusione che magari preveda la riconversione del sito, ma non la sua chiusura. Per un Comune come quello di Corciano e per il suo tessuto socio-economico, perdere 60 posti di lavoro, mettendo in difficoltà economiche circa 200 persone, rappresenta un colpo troppo duro da subire. Il 13 settembre – fa sapere Smacchi - è previsto un ulteriore incontro con la proprietà per analizzare eventuali piani alternativi, ma se non ci dovessero essere risvolti positivi, la Regione dovrà attivare tutti gli strumenti a sua disposizione, come Sviluppumbria, affinché si possa continuare ad investire sul sito di Corciano, magari cedendo lo stabilimento a soggetti che possano scongiurare la chiusura e garantire i livelli occupazionali”.

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