PERUGIA – Confermate le anticipazioni di ieri a Firenze dei rappresentanti delle Regioni Umbria, Toscana ed Emilia Romagna: agisce sulla spesa farmaceutica e su quella per l'assistenza specialistica, la delibera approvata stamani dalla giunta regionale dell'Umbria per la rimodulazione del ticket proposto dalla manovra del Governo nazionale e che la giunta medesima ha deciso di non introdurre secondo i criteri proposti dalla manovra stessa.

Una delibera ''che abbiamo dovuto assumere per non violare la legge e per non incorrere nella contestazione di danno erariale'', ha spiegato la giunta regionale a Palazzo Donini, in una conferenza stampa con la vicepresidente, Carla Casciari, l'assessore alla sanita', Franco Tomassoni, gli assessori Vinti, Rometti e Cecchini, e il direttore regionale della sanita', Emilio Duca.

''Chi e' esente ora continuera' ad esserlo, e non ci sara' alcun ticket per le visite private intra moenia'', ha voluto precisare Tomassoni, spiegando che ci saranno esenzioni anche per la patologie croniche e per quelle piu' gravi.

Le fasce di reddito (accertate con certificazione Isee o con autocertificazione) determineranno la quantita' del ticket da applicare. Da zero a 36.000 euro, non ci sara' alcun ticket. Per i farmaci, da 36.000 euro a 70.000 si paghera' un euro per ogni confenzione, da 70.000 a 100.000 se ne pagheranno due, oltre 100.000, tre euro.

Il massimo ticket, per le tre fasce, e' due, quattro e 6 euro per un massimo di due confezioni a ricetta. Per la specialistica, la delibera regionale individua tre sottoclassi. La prima, che esclude la Tac e la risonanza magnetica, prevede nella prima fascia di reddito un ticket di cinque euro, nella seconda dieci, nella terza 15. Se il valore delle prestazioni e' inferiore a dieci euro, non c'e' ticket.

La seconda sottoclasse, quella di Tac e risonanza, innalza la franchigia oltre i 100 euro e prevede un ticket di 46,15 euro per la prima fascia di reddito, di 60,15 euro per la seconda e di 70,15 euro per la terza.

Infine, la terza sottoclasse, quella dell'adeguamento tariffario, prevede di innalzare a 20 euro le tariffe per la prestazioni specialistiche che oggi sono ferme a 16,53. Altri adeguamenti (le prestazioni in elenco sono oltre 1.400) sono in corso di valutazione.

''La delibera e' immediatamente esecutiva ma i suoi effetti non si avranno prima di un mese almeno'', ha voluto sottolineare Tomassoni, annunciando per martedi' prossimo una riunione con i farmacisti ''dopo l'incontro con i sindacati, favorevoli a questo approccio''.

Ci sara' anche una campagna informativa su quanto deciso dalla giunta, ''che entro un paio di mesi - ha ribadito l'assessore - avanzera' delle proposte anche per la razionalizzazione della spesa sanitaria e per la riorganizzazione ed ottimizzazione del settore. Tutto questo - e' tornato a sottolineare l'assessore - tenendo presente che la sanita' umbra ha i conti a posto, e' regione benchmarck su questo versante ed e' la prima in Italia nel rapporto qualita'-costi delle prestazioni sanitarie''.

''Restiamo dell'idea che quella sul ticket non avrebbe dovuto essere un'imposizione'', ha detto la Casciari, mentre Vinti ha osservato che ''mai questa giunta e questa maggioranza avrebbero voluto varare un provvedimento come quello odierno se non l'avesse imposto la manovra scellerata di un Governo nazionale che sceglie di salvaguardare gli speculatori con le risorse dei cittadini che soffrono''.
 

Condividi