Trasporti a Terni/ Terni 5 Stelle: un disastro certificato ISTAT
Ancora una “certificazione ufficiale” per la disastrosa politica dei trasporti adottata dalle amministrazioni ternane succedutesi negli ultimi dieci anni. I dati pubblicti dall’ISTAT pochi giorni fa fotografano impietosamente la realtà di una città in cui il declino del trasporto pubblico si accompagna all’incremento di quello privato
Ancora una “certificazione ufficiale” per la disastrosa politica dei trasporti adottata dalle amministrazioni ternane succedutesi negli ultimi dieci anni. I dati pubblicti dall’ISTAT pochi giorni fa fotografano impietosamente la realtà di una città in cui il declino del trasporto pubblico si accompagna all’incremento di quello privato con conseguente scadimento della situazione ambientale. Il dato da cui partire per analizzare la situazione ternana è sicuramente quello relativo alla domanda di trasporto pubblico espresso come numero di passeggeri annui trasportati per abitante: bene in dieci anni Terni è passata da 45,7 a 39,9. Senza riferircirci alla media nazionale che è pari a 202 passeggeri, anche il confronto con realtà a noi vicine geograficamente o strutturalmente è imbarazzante.
Perugia è passata da 133,7 a 146,5; Ravenna e Forlì che nel 2000 partivano da valori pari 24 a 39,4 e 34,8 sono salite rispettivamente a 58,9 e 44,7. Bolzano e Trento, pur partendo da valori già alti, in dieci anni hanno incrementato 4ulteriormente il numero dei passeggeri arrivando a quota 147 la prima e 192,8 la seconda. Dati inequivocabili come quelli che scaturiscono dall’analisi delle altre tabelle pubblicate.
Prendendo in esame il tasso di motorizzazione, ad esempio, Terni balza da 635,8 auto ogni mille abitanti del 2000, a 652,1 di dieci anni dopo. Ripetendo il confronto con le altre città possiamo vedere come i0tutte, ad eccezione di Perugia, abbiano visto diminuire il numero di auto circolanti. Ravenna e Forlì da 649 circa a 633,3 la prima e 625,8 la seconda. Bolzano e Trento, che anche in questo caso partivano da valori migliori di quelli ternani, sono state capaci di scendere ulteriormente. E lo stesso discorso vale per il numero di ciclomotori circolanti che vede Terni al quinto posto in Italia!
A tutto questo si contrappone il dato sui 4 superamenti dei limiti di particolato (le famigerate 0 polveri sottili) registrati annualmente dal 2003 al 2010. In 24 questo arco di tempo gli sforamenti a Terni sono rimasti sostanzialmente stabili; 72 superamenti nel 200 3, 70 nel 2010. Perugia, Ravenna, Forlì, Bolzano e Trento invece, oltre a veder diminuire il numero deisuperamenti del valore limite sono riuscite anche, in molti casi, a rientrare nei parametri di legge.
Da quanto detto fin’ora è evidente come politica dei trasporti e 4 inquinamento (e conseguentemente salute) vadano di pari passo. Città che hanno investito e puntato su miglioramento e potenziamento dei trasporti pubblici e dei sistemi di mobilità “dolce” (bici ma anche spostamenti a piedi) sono state in grado di abbattere in maniera sostanziale i livelli di inquinamento regalando ai propri cittadini una migliore qualità di vita. Al contrarioch i ha perseguito una politica basata sulla costruzione di nuovi parcheggi in centro, ambiguità e nella gestione delle zone a traffico limitato, disinvestimento nel trasporto pubblico, mancanza di intermodalità nei trasporti, scarsità di piste ciclabili vere, ha offerto ai propri cittadini una qualità della vita di scarso livello, con tutto quanto di negativo questo comporta anche in ambito socio-sanitario.
Al di la delle belle parole e dei bei propositi espressi in più di un’occasione dai nostri amministratori, il report dell’ISTAT fotografa una situazione sempre più compromessa e scadente che Terni 5 Stelle ha denunciato fin dalla sua nascita, una situazione che lo stesso Movimento si impegnerà a combattere e contrastare con tutte le proprie forze a tutela della salute e del benessere dell’intera comunità.




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