Elezioni Todi/Caprini: "Unità a sinistra per una coalizione più forte"
TodiSpia intervista: Andrea Caprini (Vol 2)
Dimenticavi il Caprini debordante e senza peli sulla lingua che siamo abituati a conoscere. In questa intervista il leader rifondarolo non si lascia scappare mezza battuta fuori posto a parte le troppe "chiacchere", come le chiama lui, che hanno fatto perdere nel 2007 il centrosinistra. E su una sua ipotetica scesa in campo? Lui dice sni e vuole prima un ricompattamento a sinistra del Pd per riuscire ad entrare in consiglio. Come battere Ruggy Ruggiano? Gli ingredienti di Andrea sono: lavoro, aiuto alle fasce più deboli, energie alternativee, politiche serie di accoglienza turistica.
Non manca una stoccata in stile: "Non ho il dogma delle primarie “senza se e senza ma” soprattutto quando vengono invocate solo per ungere qualche aspirante leader"... Ecco l'intervista...
Caprini che silenzio nel centrosinistra! Sarà l'estate, ma certo che quando tutto tace ci si muove dietro le quinte. Che succede, sono iniziati i grandi preparativi per l'evento primarie? Vi state contando? Oppure lavorate ad un nome condiviso, magari da disinnescarle queste primarie?
"Le elezioni comunali del prossimo anno rappresentano un appuntamento importante per la città di Todi. Il centrosinistra ha avviato una fase di confronto per la scelta del programma e del regolamento delle primarie. Il silenzio in questa fase è solamente dovuto ad un atteggiamento più responsabile delle forze politiche di centrosinistra rispetto a quanto accaduto nell’ultima tornata elettorale dove di chiacchiere se ne sono fatte tante con le conseguenze che tutti conosciamo. È evidente che la coalizione deve presentarsi presto ai cittadini unita, con una proposta seria di governo e con un valido candidato sindaco".
Perché nel 2007 lei era tra i contrari alle primarie ed oggi ne è un grande sostenitore? Cosa è cambiato?
"Non sono un grande sostenitore delle primarie oggi come non lo ero allora, così come non esiste una ricetta valida per tutte le stagioni politiche. Nel 2007 il muro contro muro tra i partiti maggiori della coalizione ha impedito un dibattito sereno sui metodi migliori per la scelta dei programmi e dei candidati. Mi permetto di ricordare che fui l’unico che pubblicamente chiese ai due contendenti di allora di fare un passo indietro.
Del resto non sempre le primarie hanno coinciso con la vittoria dei candidati usciti vincitori dalle consultazioni determinando anzi fratture insanabili tra e dentro le stesse forze politiche (Orvieto docet).
A Todi le primarie non sono l’obiettivo ma uno strumento per consentire alle forze di opposizione di riavviare un percorso di confronto con la città all’insegna della trasparenza e della partecipazione. Non ho il dogma delle primarie “senza se e senza ma” soprattutto quando vengono invocate solo per ungere qualche aspirante leader. Per questo riteniamo che debbano essere anche primarie di programma dove, fermi alcuni punti programmatici condivisi da tutti, i candidati possano avanzare le proprie proposte per la città. Non è un mistero che anche partiti che hanno introdotto nel proprio statuto le primarie non sempre le adottino. In questa fase e con queste contingenze ci sembrano, fino a prova contraria, il metodo migliore per la scelta del candidato sindaco in vista delle elezioni comunali del 2012".
Rossini, la Perni e ora Marconi. Il Pd pare oscillare lungo questi tre nomi. Tra qualche settimana annunceranno il loro candidato. Lei, per essere sfacciati, quando ufficializzerà la sua discesa in campo per le primarie?
"Il PD è il maggior azionista del centrosinistra, è ovvio che abbia maggiori responsabilità degli altri e che la scelta di un candidato invece che un altro non è né secondario né irrilevante per le sorti della coalizione. L’augurio è che, al pari di tutte le altre forze politiche, sappia esprimere, alla fine del dibattito interno in cui è impegnato, una figura autorevole, che abbia lo spessore per poter diventare il candidato sindaco della coalizione e poter vincere le elezioni. Come ho già avuto modo di ribadire, in merito ad un mio impegno diretto, la Federazione della Sinistra di Todi si mette a disposizione per la costruzione di un polo della sinistra che possa consentire il superamento del quorum fisiologico di un sistema elettorale che, dopo la riduzione del numero dei consiglieri comunali, penalizza fortemente le forze politiche minori soprattutto se frammentate. Questa disponibilità la diamo anche per sostenere un candidato condiviso alle primarie. Sia chiaro, al contrario, che non ci renderemo assolutamente disponibili nel caso in cui le primarie di coalizione vengano utilizzate per una conta interna alle singole forze politiche che snaturerebbe lo spirito stesso della competizione oltre che dare un immagine poco edificante di tutto il centrosinistra".
Speriamo non si offenda... ma che fine ha fatto la Rifondazione che piace ai giovani? Ci sembra che facciate fatica ad avvicinare i ragazzi, anche i vostri "quadri" non sono “generazionalmente” nuovi.
"La crisi della politica tocca un po’ tutte le forze politiche e a questo occorre aggiungere la strategia mediatica che ci oscura quotidianamente ormai da mesi. I dati elettorali invece, anche delle ultime amministrative, testimoniano, una vitalità incoraggiante nonostante tutto, esattamente il contrario di quanto stanno cercando di far veicolare i media nazionali. Vi posso assicurare che ci sono ancora molti giovani che ci guardano con interesse e con cui ci confrontiamo ben volentieri. Anzi, la domanda che ci viene posta con maggior assiduità è quella di ritrovare, a partire da Todi, un senso comune con tutta la sinistra, obiettivo per il quale, come ho già detto sopra, non lasceremo nulla di intentato.
Sa gentilissimo Caprini noi siamo degli impiccioni e sappiamo che lei è, oltre che un politico, un musicista. Cosa pensa, politica a parte, di questo Todi Arte Festival 2011?
"Distinguerei due aspetti della vicenda Todi Arte Festival 2011. Conosco bene sia Emiliano che Giulio, conosco l’impegno e la serietà con cui hanno affrontato l’organizzazione di altri eventi importanti. Questo mi da la certezza che lavoreranno per dare alla città una rassegna degna del contenitore che la ospita, alla luce delle ristrettezze economiche con cui tutta l’arte e la cultura deve fare i conti anche per responsabilità diretta del governo Berlusconi. Diversamente ancora una volta siamo costretti a prendere atto che l’Amministrazione Ruggiano, sul fronte della programmazione degli eventi culturali, si muova alla cieca senza una strategia di ampio respiro, mettendo insieme una serie di eventi, i più disparati, senza neanche una minima idea di filo conduttore comune. Basti pensare che mentre a maggio la Regione Umbria presentava al Maxxi di Roma i festival di Spoleto, Città di Castello e Umbria Jazz, a Todi ancora non ci era dato di sapere se il Festival si sarebbe tenuto o meno".
E invece politica "con parte"? Ruggiano ha incassato i risultati sul turismo che danno Todi in alto nelle statistiche regionali. Quindi, che diciamo: bravo il sindaco e l'amministrazione per la turistica della città?
"Se l’Amministrazione Ruggiano avesse una strategia di marketing territoriale e di promozione turistica potrei anche esprimere un giudizio positivo ma mi sembra che non sia così. Invece penso che debbano essere ringraziati di questi risultati tutti gli operatori turistici, le strutture ricettive, gli esercizi commerciali, i ristoratori che, tra mille difficoltà anche dovute alla crisi economica, riescono a svolgere il loro lavoro contribuendo a far conoscere il nome della nostra città. Sono convinto che valorizzare e sostenere questo patrimonio di professionalità e amore per la nostra città consentirebbe di raggiungere risultati ben più ambiziosi".
Candidature a parte su quali campi volete sfidare Ruggiano? Lavoro? Ambiente? Turismo?
"Primo: gli enti locali saranno chiamati ad affrontare sfide impegnative nei prossimi anni determinate dalla crisi, dalla politica europea, che sta sempre più diventando la politica delle banche europee, e da un federalismo tarocco che fa contento solo Bossi mentre fa infuriare anche i sindaci leghisti. Battute a parte quello di un comune in grado di affrontare la crisi dovrà essere la priorità, nel senso di un ente territoriale in grado di tutelare le fasce più deboli della comunità, creare le condizioni per una buona occupazione, difendere e incrementare le realtà produttive locali.
Secondo: i risultati referendari ci regalano l’immagine di un Paese più consapevole e maturo sul fronte della difesa dei beni comuni e sullo sviluppo delle energie alternative. La coalizione di centrosinistra non potrà non tener conto di queste nuove sensibilità nella stesura del programma elettorale.
Terzo: occorre che la partecipazione dei cittadini in tutte le loro articolazioni diventino il motore per la crescita e lo sviluppo della città. È necessaria la creazione di nuovi spazi dove Pubblica amministrazione e cittadini si incontrino e percorsi nei quali le decisioni vengano assunte con il contributo di tutti anche oltre i canali ufficiali previsti da leggi e regolamenti.
Quarto: una programmazione seria delle politiche culturali e di promozione della città che non siano legate all’avanzo di bilancio ma che diventino uno trampolino per il rilancio della città. Su questo non possiamo prescindere dal coinvolgimento diretto di tutti i soggetti interessati a cominciare dai giovani e dagli operatori presenti sul territorio in stretta sinergia con gli altri enti locali, la Provincia e la Regione.

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