PERUGIA - E’ sorprendente come l’annullamento dell’elezione del Sindaco e del Consiglio Comunale di Trevi, frutto di pastoie burocratiche che ancora troppo spesso ingabbiano il funzionamento della macchina statale, sia stato accolto dal centrodestra trevano come una vittoria politica.

Il Tar si è, infatti, pronunciato sull’autorizzazione all’iscrizione nelle liste elettorali di 35 cittadini comunitari, rilasciata a termini scaduti dalla Commissione giurisdizionale di Spoleto su parere favorevole della Prefettura preposta. In alcun modo il Comune di Trevi, accogliendo la richiesta di organi terzi, ha operato in via discrezionale. Risulta ancora più sorprendente come si faccia fatica a riconoscere che il commissariamento dell’amministrazione rischi di rappresentare, in un contesto socio-economico certamente poco rassicurante, un momento penalizzante per la città e i cittadini, costretti a subire l’arresto di programmi e progetti di sviluppo per il territorio.

Appaiono piuttosto singolari, infine, le considerazioni di coloro che ritengono di poter dichiarare con una certa sicurezza che in assenza dei 35 voti ritenuti irregolari dal Tar il risultato della consultazione elettorale non avrebbe premiato la lista “Noi per Trevi” e il candidato sindaco Sperandio. Quanto accaduto a Trevi rappresenta, secondo il Partito Democratico, una pesante sconfitta per la macchina burocratica statale, i cui provvedimenti sono stati ritenuti irregolari dal Tribunale amministrativo regionale, e uno schiaffo alla politica locale, costretta a subire i nefasti effetti di pastoie tecniche.

Il Partito Democratico dell’Umbria sostiene, dunque, la lista civica “Noi per Trevi” e il sindaco Sperandio che si sono detti intenzionati a presentare ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza emessa dal Tar. L’auspicio è che la questione possa risolversi positivamente nel più breve tempo possibile, nell’interesse dei cittadini e del futuro della città, alle prese con una crisi economica senza precedenti e presto costretti a subire gli effetti devastanti di una manovra che taglia sulle famiglie, sulle piccole e medie imprese e sugli enti locali.

Segreteria Regionale Pd Umbria
 

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