Omofobia/Goracci (Prc): la Camera sposta lancette orologio indietro di decenni
PERUGIA – Il consigliere regionale di Rifondazione comunista-Federazione della Sinistra, Orfeo Goracci, interviene sulla bocciatura, da parte della Camera dei Deputati, della legge contro l’omofobia: “Sembra sia passato un secolo – sostiene - da quando il Parlamento italiano ha abolito dai codici le attenuanti per il delitto passionale o l'infedeltà: da quel momento nessuno avrebbe più potuto chiedere l'assoluzione o la riduzione della pena per atti violenti perpetrati, prevalentemente da maschi, verso, quasi esclusivamente, donne, mogli, sorelle o figlie che fossero. Fu un importante passo avanti nel percorso di costruzione di una civiltà più avanzata, in un paese ancora molto arretrato sul piano culturale. Ieri la Camera dei Deputati ha spostato le lancette dell'orologio indietro di qualche decennio affossando la proposta di legge che prevede l'aggravante per le violenze ai danni di persone omosessuali”.
“Lo ha fatto – prosegue Goracci - per di più, nella forma peggiore. PdL, Lega ed il ritrovato compagno di strada, Pierferdinando Casini, lo stesso tanto corteggiato ed ambito da Bersani, sono ricorsi alla procedura di incostituzionalità in quanto la legge ‘discrimina la maggioranza dei cittadini’. Siamo veramente alla follia, giuridica e, più gravemente, politica e culturale. Con una preoccupante disinvoltura vengono ribaltati i principi, peraltro ben scritti e non fraintendibili, della nostra Costituzione. Un Paese segnato dalla crisi economica e politica, percorso dalla sofferenza di milioni di persone, particolarmente ragazze e ragazzi, che non riescono più a pensare serenamente e progettare il proprio futuro, è costretto a subire l' onta di tanta ignoranza ed arretratezza.
Lo stesso paese nel quale tale Borghezio, avanguardista del filone razzista e xenofobo della Lega, nelle ore immediatamente successive all'atto di pura follia criminale accaduto ad Oslo, nella civilissima Norvegia, sente la necessità e la libertà di solidarizzare con l'autore di quel gesto, con il colpevole dell'uccisione di decine di persone inermi e di giovani progressisti. Appare chiaro, allora, che in questo brodo di coltura, in un contesto in cui le minoranze e le diversità, di genere, di orientamento sessuale, di razza, di religione, di cultura, vengono individuate come elemento discriminatorio dalle maggioranze, può succedere di tutto. Anche che squallidi personaggi che incitano alla violenza verso tutto ciò che è diverso e minoritario, abbiano ruolo politico e magari ricoprano cariche e ruoli istituzionali, di fatto legittimando coloro che poi, per le strade, con qualche svastica appiccicata o tatuata addosso, aggrediscono, accoltellano, picchiano ragazze e ragazzi colpevoli d' essere omosessuali”.
“Nella stessa chiesa e cultura cattolica - continua Goracci - è ormai prevalente l'idea che l'omosessualità non sia una malattia e tanto meno una devianza da reprimere e punire. Il peggior Parlamento della storia italiana repubblicana, quello composto dai nominati, è riuscito con il voto alla Camera di ieri a dimostrare quanto sia arretrata la nostra democrazia in questi ultimi quindici-venti anni. Un arretramento culturale che è la rappresentazione dello smottamento di una società intera”.
“E' di forte attualità la questione morale che attraversa la politica italiana – sottolinea - e fa tremare molti partiti ed autorevoli loro esponenti. E' acquisito ormai come dato storico, al di là degli esiti delle iniziative giudiziarie già maturati od in corso, che in Italia flussi notevoli di denaro hanno condizionato le scelte di amministratori locali, le strategie dei partiti nazionali, degli organismi legiferativi. Tutto questo fa vacillare la credibilità della politica e delle istituzioni. Eppure la votazione della Camera sull'aggravante per omofobia pone una questione di ben più profonda rilevanza morale, rispetto alla corruzione del denaro. Rappresenta, in maniera plastica e forse definitiva, la distanza che intercorre tra cittadini e rappresentanti, tra società e politica, tra il popolo ed il Parlamento dei nominati. Quando non c'è più sintonia tra rappresentanti ed il popolo è a rischio la democrazia, vanno in cortocircuito i presidi ed i canali di collegamento che stanno a monte delle relazioni umane e sociali improntate alla tolleranza, al rispetto, alla solidarietà ed alla libertà che sono i capisaldi della nostra Costituzione”.
“Le istituzioni norvegesi – aggiunge - di fronte a tanta ignominia, hanno richiamato tutti a salvaguardare la tenuta democratica del Paese, non cedendo a provvedimenti d'emergenza rispetto ad una legislazione evoluta che non si libera del problema alimentando nel popolo l'idea del mostro e della pena esemplare, con una coerenza e serietà per noi neanche pienamente comprensibile. In Italia non riusciamo nemmeno a introdurre nei codici il principio che fare violenza su una persona soltanto perché ha orientamenti sessuali diversi da quelli della maggioranza è un fatto che aggrava l'atto compiuto. La borsa non va bene, la manovra finanziaria si accanisce sui ceti medi e bassi, forse il centro andrà con la sinistra, ma forse anche con la destra”.
“Noi – conclude - ci sentiamo più vicini alle persone che da oggi potranno essere ancora più esposte alla violenza gratuita e scellerata di quanti si sentiranno incoraggiati dal voto parlamentare di ieri. Siamo ultimi in Europa, anche in questo”.

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