Thyssen/ Non fuga i timori dei sindacati il Tavolo svoltosi a Palazzo Chigi
I sindacati escono preoccupati dal tavolo che si e' tenuto a Palazzo Chigi sul futuro dello stabilimento Thyssenkrupp di Terni, dopo che il colosso tedesco ha annunciato lo scorporo del settore dell'acciaio inossidabile dal gruppo. Il sito ternano occupa quasi tremila lavoratori.
All'incontro hanno partecipato i sindacati (Fiom, Fim, Uilm e Ugl), l'azienda (con il presidente della Thyssen in Italia, Klaus Schmitz e l'amministratore delegato Harald Espenhahn), i rappresentanti di Regione Umbria e degli enti locali di Terni, e il governo con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani.
I sindacati, al termine della riunione, hanno riferito quanto emerso nel corso del tavolo, facendo sapere che la multinazionale tedesca ha, attraverso il membro del board della Thyssen Ralph Labonte, inviato una lettera in cui - riferiscono in coro i rappresentanti dei metalmeccanici - ci sono solo principi ma mancano vere garanzie sui posti di lavoro.
''L'incontro di oggi non e' riuscito a fugare le nostre preoccupazioni'', ha spiegato il segretario nazionale della Fiom Cgil, Laura Spezia. La sindacalista ha fatto notare che al tavolo ''e' mancata la presenza del board tedesco'' della Thyssen. ''La cosa certa - ha continuato - e' lo scorporo, mentre il resto e' tutto aleatorio''. Per Spezia e' necessario ''discutere prima che le decisioni vengano prese'', invece il concetto che e' emerso, quanto all'azienda, e' ''non vi preoccupate, non disturbate il manovratore''. Un nuovo incontro ci sara' dopo la pausa estiva, ha evidenziato la Spezia, chiarendo ''che c'e' l'impegno a rivedersi a settembre''.
Sulla stessa linea il segretario nazionale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, secondo cui la lettera inviata dal membro del board della Thyssen, Labonte, ''e' un segno generico, preoccupa che ci siano solo di principi e non siano rappresentate le garanzie''. Timori suscita anche il fatto, ha osservato Bentivogli, che ''l'azienda si rifiuta di incontrarci''.
Per il segretario nazionale della Uilm, Mario Ghini, ''l'unica cosa positiva e' l'apertura del tavolo e il suo mantenimento'', mentre la lettera di Labonte non fa altro ''che ribadire l'accordo con Ig Metall'', il sindacato tedesco, e ''non dice nulla''. Quanto agli esuberi, il sindacalista ha sottolineato ''per noi il sito di Terni puo' essere a rischio finche' non sia apre una discussione vera''.
Il segretario generale Ugl, Giovanni Centrella, ha spiegato: ''Avremmo voluto vedere il bicchiere mezzo pieno, cosi' come oggi ci ha invitato a fare sottosegretario Gianni Letta, ma leggendo con attenzione la lettera e ascoltando le parole di Schmitz, siamo ancora piu' preoccupati di prima''. E ha aggiunto: ''Pur sapendo che deve iniziare una trattativa nel merito, ci rendiamo conto gia' da adesso che le garanzie non esistono. Nostro dovere e' difendere posti di lavoro e per questo siamo molto preoccupati''. Quanto all'occupazione, Centrella ha fatto notare: ''Noi volevamo notizie sugli esuberi ma non abbiamo avuto risposta''
Per le istituzioni umbre la presenza a Terni è strategica e decisiva per lo sviluppo dell’Umbria - La presenza a Terni della Thyssenkrupp e' ''strategica e decisiva per lo sviluppo dell'Umbria''. Lo hanno sostenuto i rappresentanti delle istituzioni umbre, guidati dalla presidente della Regione Catiuscia Marini, nel corso della riunione di oggi a Palazzo Chigi convocata dal Governo per discutere del progetto di ''scorporo'' del settore acciaio, deciso della multinazionale. Occasione nella quale hanno chiesto di rilanciare il Patto di territorio.
In questa sede la Marini ha avanzato la richiesta che ''il tavolo odierno rimanga 'aperto', nella sede di Palazzo Chigi, per monitorare costantemente lo sviluppo del piano aziendale''.
Alla riunione, insieme a Marini, erano presenti l'assessore regionale all'Industria Gianluca Rossi, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e il presidente della Provincia Feliciano Polli. ''Da sempre le istituzioni umbre - hanno sottolineato - seguono le vicende delle acciaierie al fine di evitare ridimensionamenti produttivi, occupazionali e con la volonta' di contribuire anche al mantenimento della sua capacita' competitiva. L'ottimo posizionamento dell'azienda ternana nel mercato dell'acciaio e' merito dell'impresa - hanno detto i rappresentanti umbri - ma anche del contributo delle maestranze e del 'contesto', cioe' delle istituzioni e del sindacato. La Regione e gli enti locali umbri - prosegue la dichiarazione congiunta diffusa da Palazzo Donini - hanno formalmente chiesto, con l'intervento della presidente Marini, la convocazione del Tavolo istituzionale per rilanciare contenuti e obiettivi del Patto di Territorio costituito a conclusione della vertenza sul lamierino magnetico, patto che va aggiornato anche nei previsti interventi di carattere infrastrutturale. La ripresa di questa sede di discussione sarebbe utile - a giudizio degli amministratori umbri - anche al progetto di scorporo aziendale dell'acciaio e di costituzione di una societa' che operi esclusivamente su questo 'businness'''.

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