TERNI - Occupazione sostanzialmente stabile, leggera crescita degli addetti nel settore dei servizi, aumento della mobilita' e cassa integrazione ancora alta. Sono queste le indicazioni del rapporto sul mercato del lavoro 2010 redatto dall'ufficio studi della Provincia di Terni e presentato stamani in una conferenza stampa dal presidente della Provincia, Feliciano Polli, e dall'assessore Fabio Paparelli.

Presidente e assessore - riferisce un comunicato dell'ente - hanno sottolineato il quadro di difficolta' che ancora investe complessivamente il mercato del lavoro e le imprese e che e' in linea con l'andamento nazionale. ''La Provincia - hanno detto Polli e Paparelli - sta lavorando concretamente su questo settore con la messa in campo di alcuni strumenti importanti che possono contribuire ad affrontare la situazione e dare risposte a lavoratori e imprese''.

Si tratta di una serie di interventi di politiche del lavoro incentrata sui prodotti di filiera (per un milione e mezzo di euro) che, attraverso un bando di selezione riservato alle imprese, legano formazione breve, tirocini e assunzioni a tempo indeterminato e determinato. A fronte del bando sono stati presentati 250 progetti di assunzione che l'amministrazione sta ora valutando quadro di difficolta' che ancora investe complessivamente il mercato del lavoro e le imprese e che e' in linea con l'andamento nazionale.

La Provincia potra' inoltre sfruttare la disponibilita' di 2,8 milioni di euro sbloccati dalla Regione e finalizzati alla formazione permanente e che potranno essere indirizzati soprattutto nei settori economici individuati nel corso del convegno della Provincia del 29 giugno scorso sul rilancio del manifatturiero e dell'agroalimentare.

''Il quadro emerso dal rapporto sul mercato del lavoro - ha detto ancora Polli - denota un leggero miglioramento, anche se le criticita' permangono, soprattutto per le donne e per il ricorso alla mobilita' e alla cassa integrazione''.

Il numero degli occupati a livello provinciale di Terni, secondo l'indagine Istat, e' di circa 90.000, (53.000 maschi e 37.000 femmine). La distribuzione - riferisce un comunicato della Provincia di Terni - si ripartisce per il 3,8% in agricoltura, per il 24,6 % nell'industria e per il 71,6 % nel terziario. Diminuisce il numero di chi cerca lavoro, passando da 7.000 nel 2009 a 6.000 nel 2010 (meta' maschi e meta' femmine). Cio' non dipende da un miglioramento dei livelli occupazionali, che rimangono stabili, quanto piuttosto dalla diminuzione del numero di persone che ricercano il lavoro. A fronte di quanto sopra detto il tasso di disoccupazione si attesta al 5,9% (7,7% femmine e 4,5% maschi), nel 2009 era il 7%.

Il numero degli avviamenti e' pari a 29.921, con un incremento dell'1,7% rispetto al 2009. Cresce il ricorso alle forme contrattuali piu' flessibili, quali contratti a tempo determinato e di lavoro intermittente (utilizzato per lo piu' nel settore alberghiero e della ristorazione) in aumento rispettivamente del 2,5% e del 62,9%. Decrescono i contratti a tempo indeterminato (- 13,9%) e i contratti di apprendistato (- 6,8%).La diminuzione delle assunzioni a tempo indeterminato riguarda quasi tutti i settori produttivi, con una particolare accentuazione nei servizi alle famiglie, nell'industria manifatturiera e nelle costruzioni.

Nel commercio il numero di assunzioni a tempo indeterminato cresce del 23,9%. Nel 2010 le assunzioni di stranieri aumentano meno rispetto agli italiani, mentre crescono in modo significativo gli iscritti nei Centri per l'impiego. (24.662 unita', di cui il 61,5% femmine e il 38,5% maschi, + 11,7%). Anche per la mobilita' si rileva un sensibile incremento (942 unita', con un aumento del 17,8% rispetto al 2009). Rimane alta anche la cassa integrazione pur se in calo dell'1,3% (2.258 lavoratori).

Primo trimestre 2011: Rispetto allo stesso periodo del 2010 i rapporti di lavoro soprattutto con contratti a termine attivati dal Centro per l'impiego sono in aumento del 2,5%, specialmente nel settore manifatturiero, mentre difficolta' permangono nelle costruzioni. Scende leggermente il ricorso alla mobilita' (-3%) e alla cassa integrazione ordinaria, aumenta la cassa integrazione straordinaria, cresce leggermente anche il numero degli iscritti al Centro per l'impiego da 24.662 a 24.866.
 

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