Rapporto “SaniRegio 2011”/Bendini, risultato apprezzabile, ma si può fare meglio
PERUGIA - Secondo il Cerm, che ha elaborato il rapporto “SaniRegio 2011”, l’Umbria è il modello d’Italia per la gestione del comparto sanitario. “Un risultato – commenta il segretario generale della Uil dell’Umbria, Claudio Bendini – che premia l’organizzazione e la gestione della sanità regionale. I punti di forza evidenziati, vedi conti in ordine, qualità e appropriatezza delle prestazioni garantite, tempi di attesa e modalità organizzativa dei servizi, pongono il nostro servizio sanitario al vertice nazionale. L'Umbria, infatti, si piazza come benchmark, ovvero come punto di riferimento, tra le regioni italiane. Risultato che, prima di tutto, va riconosciuto ai dipendenti di tutti i ruoli, che hanno dimostrato un’alta professionalità e che sono stati in grado di sopportare gli alti carichi di lavoro dovuti alla storica carenza di personale”.
Per Bendini “Va poi evidenziato il ruolo importante ricoperto dalla programmazione e dalla gestione del servizio sanitario regionale. La ricerca del Cerm dimostra che già con una parziale valutazione analitica dei risultati di ogni singolo servizio sanitario regionale, è possibile ottenere indicatori abbastanza precisi in base ai quali adottare le più strategiche scelte gestionali e organizzative”.
“Se – sottolinea il segretario Uil - una tale metodologia diventasse prassi e fosse applicata in maniera concreta all’interno di ogni singolo servizio sanitario regionale, permetterebbe - attraverso un accurato e analitico controllo di gestione - di effettuare un confronto non solo tra le Aziende della stessa regione, ma anche tra le strutture omogenee interne a ogni singola Azienda. In tal modo sarebbe possibile conoscere in tempo reale e con certezza i costi e ricavi di ogni singola prestazione, che diventerebbero così i veri parametri di confronto a livello nazionale. E tutto questo senza la necessità di ricorrere a stime e approssimazioni”.
“Per questo – sempre Bendini - rinnoviamo l’invito alla Regione dell’Umbria ad adottare questa metodologia, che non andrebbe a danneggiare in alcun modo l’utenza e che, al contempo, garantirebbe un’ulteriore economia, a nostro avviso, molto consistente, che dovrà essere reinvestita nel miglioramento della qualità dei servizi, nella riduzione delle liste di attesa e nell’incremento degli stipendi dei lavoratori”.
A riguardo, rispetto al Fondo sanitario nazionale, Bendini condivide “la posizione assunta dalla presidente Marini, che si è detta contraria all’ipotesi di un riparto al ribasso per le regioni che – come l’Umbria – risultino ‘virtuose’. Invitiamo la Giunta a sperimentare la strada della gestione della pubblica amministrazione adottando le migliori tecniche di gestione. La nostra regione – conclude il segretario della Uil - necessita di un’ulteriore riduzione dei costi della macchina pubblica, per garantire le prestazioni sanitarie e sociali, un adeguato livello di remunerazione dei dipendenti e ottenere, così, anche nuove risorse da destinare allo sviluppo dell’Umbria”.

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