Rifondazione comunista di Perugia ha valutato in maniera molto negativa l’accordo del 28 giugno raggiunto tra organizzazioni sindacali e Confindustria, un accordo che incide in maniera pesante su democrazia e rappresentanza, modello contrattuale e diritto di sciopero: tutti temi decisivi rispetto al rapporto di lavoro e non ascrivibili soltanto ad una questione sindacale. La questione è politica ed attiene, di fatto, alla democrazia nei luoghi di lavoro, più in generale, all’essenza stessa della democrazia nel nostro paese. Intanto la validità di piattaforme ed accordi non passerà dal voto delle lavoratrici e dei lavoratori. Nessun referendum. Per far passare gli accordi basterà la maggioranza delle Rsu, oppure la maggioranza delle RSA, cioè dei delegati non eletti, ma nominati dai sindacati.

L’accordo prevede anche una clausola di “tregua sindacale”, cioè di limitazione del diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di contestare accordi peggiorativi. Insomma si impedisce ad un sindacato dissenziente l’agibilità del conflitto e dello sciopero a fronte di un accordo non condiviso. Inoltre, attraverso il meccanismo della cosiddetta “intesa modificativa”, l’accordo determina la derogabilità strutturale del contratto nazionale di lavoro sulla prestazione lavorativa, sugli orari e sull'organizzazione del lavoro. In altri termini il contratto nazionale viene svuotato per favorire la competizione tra siti produttivi e lavoratori: l’obiettivo è la messa in discussione della coesione e della solidarietà tra lavoratori. Noi crediamo, insomma, che sia del tutto evidente un attacco senza precedenti al lavoro e alla democrazia per temperare il dissenso e il disagio dilaganti nel paese anche e soprattutto a seguito di una manovra finanziaria del governo iniqua, recessiva ed antipopolare.

Ci sentiamo dunque impegnati a svolgere un’iniziativa di informazione e contrasto, nei luoghi di lavoro e nella società, dell’accordo interconfederale del 28 giugno, congiuntamente, appunto, alla denuncia e alla costruzione dell’opposizione alla manovra economica del governo. Non solo. Proponiamo alle forze politiche e sociali della sinistra del nostro terriotorio di produrre un lavoro di mobilitazione al fine di dare vita a comitati unitari per la democrazia nei luoghi di lavoro nella provincia di Perugia.

Proprio per discutere delle iniziative da mettere in campo, abbiamo organizzato per venerdì 22 luglio alle ore 21 a Perugia, presso i locali del Comitato Regionale Umbro di Rifondazione comunista in via Campo di Marte 8/m, un attivo-assemblea pubblica sull'accordo del 28 giugno alla presenza della compagna Roberta Fantozzi, componente della Segreteria Nazionale Prc-Federazione della Sinistra, Responsabile Lavoro e Welfare.

 

 

Enrico Flamini

Segretario Provinciale Prc-FdS Perugia

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