Sanità/ Pdl Regione: ridurre le Asl umbre da quattro a due
PERUGIA - ''Il futuro dell'Umbria e' legato alla riduzione della spesa pubblica. Diversamente si rischia di uscire dal sistema competitivo. Oggi siamo di fronte ad una debolezza strutturale del governo regionale dettata dalla situazione interna del Pd, dalle continue fibrillazioni per le indagini in corso, dallo scontro ormai evidente tra presidenza della giunta e presidenza del consiglio regionale'': cosi' Fiammetta Modena ha aperto la conferenza stampa di stamani, a Palazzo Cesaroni, del gruppo consiliare Pdl nella quale sono state illustrate alcune proposte per l'abbattimento, ''fondamentale e non rinviabile'', della spesa pubblica e dei costi della politica.
''I consiglieri del Pdl - ha assicurato Modena - sono disponibili, da subito, a lavorare sui necessari passaggi che anche l'Umbria dovra' affrontare, a condizione che la discussione avvenga su elementi oggettivi al di fuori di omissioni e pregiudizi ideologici, che le leggi e i provvedimenti abbiano logica consequenzialita', rapidita' di approvazione e applicazione, che si intervenga sulla riduzione della spesa pubblica e dei costi della politica''.
Il primo atto che il Pdl mettera' in campo, nella prossima seduta del consiglio regionale (lunedi' 25) riguarda la mozione sulla riduzione delle asl in Umbria (da quattro a due) e successivamente, dopo l'estate, una specifica mozione sulla ottimizzazione della logistica farmaceutica ospedaliera.
Sulla diminuzione delle aziende ospedaliere umbre, ha illustrato i contenuti dell'atto il capogruppo del Pdl, Raffaele Nevi, che e' partito dall'indagine sulle politiche sanitarie della Regione Umbria (anni 2009-2010) redatta dalla Corte dei conti in cui si evidenzia che 'si alternano zone dove l'assistenza e' di buon livello ed altre dove e' meno efficiente ovvero nelle quali e' finora non soddisfacente.
Anche una piu' approfondita valutazione del numero delle aziende sanitarie esistenti - e' detto nelle conclusioni della Corte dei conti - in rapporto all'estensione del territorio e al numero degli abitanti dell'Umbria, potrebbe rendere piu' efficace la rete di servizi e determinare una consistente diminuzione dei costi'. Con la propria mozione, il Pdl chiede alla giunta regionale di ''presentare, entro due mesi una proposta di riduzione delle asl fino ad un massimo di due rispetto alle quattro attuali. Cio' valutando al meglio - e' scritto nell'atto - la funzionalita', come pure la modifica dei confini provinciali, per evitare che tale riduzione comporti un impoverimento di territori marginali e di confine. L'obiettivo fondamentale da cogliere dovra' essere quello di abbattere i costi di funzionamento e in prospettiva del personale aumentando le risorse per la qualita' dei servizi''.
Per quanto riguarda la mozione sulla ottimizzazione della logistica farmaceutica ospedaliera, Nevi ha evidenziato che ''se da un lato le farmacie private ci portano a far parte delle regioni piu' virtuose, il sistema pubblico rappresenta l'opposto''. Nel sottolineare come le proposte contenute nell'atto siano in linea con le indicazioni fornite dal ministero della Salute, Nevi ha spiegato che la mozione del suo gruppo chiede principalmente di definire un programma per l'attivita' dell'Aus (Agenzia Umbria sanita') con l'obiettivo di ottimizzare la logistica farmaceutica ospedaliera; introdurre buone prassi per le fasi che riguardano i farmaci utilizzati nelle strutture sanitarie al fine di eliminare i rischi per il paziente nonche' gli sprechi di medicinali e i costi; promuovere procedure condivise per le aziende sanitarie; assicurare che le aziende sanitarie predispongano un piano di sicurezza aziendale che consideri gli errori in terapia e le azioni preventive da intraprendere; realizzare procedure informatizzate per migliorare le gestione delle scorte dei farmaci; garantire la sicurezza dei pazienti con particolare riguardo ai farmaci 'Lasa'; avviare processi di sperimentazione relativi all'introduzione del farmacista di dipartimento o di reparto all'interno delle strutture sanitarie.
A margine dell'illustrazione delle due mozioni e' intervenuto anche Andrea Lignani Marchesani che parlando dei costi della politica ha evidenziato che, per quanto riguarda i vitalizi degli ex consiglieri regionali, si tratta di diritti acquisiti su cui non e' possibile intervenire, per quanto riguarda invece la situazione attuale - ha assicurato - ''siamo disposti ad elaborare, insieme alla maggioranza, proposte utili ad abbattere i costi della politica. Iniziative - ha aggiunto - che devono pero' guardare soprattutto a quei soggetti che vivono nei retrobottega della politica e che percepiscono, a volte, piu' degli stessi consiglieri regionali eletti dai cittadini''.
Tra le proposte che Lignani ha enunciato, la ristrutturazione o l'abolizione delle agenzie, l'abolizione del listino bloccato, la possibilita', attraverso leggi sostenibili giuridicamente, di dare vita ad un sistema contributivo sia per quanto riguarda il vitalizio che il trattamento di fine rapporto per i consiglieri regionali. ''La finalita' - ha spiegato - e' quella di mettere sullo stesso piano gli eletti della politica con ogni lavoratore dipendente, sia per quanto riguarda l'assegno vitalizio che l'eta' pensionabile''.

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