PERUGIA - “Basta con i politici di professione, parlamentari e consiglieri, in particolare di alcune regioni, che prendono stipendi da “nababbi”: si può e si deve tagliare i costi della politica partendo dall’alto”.”La mia indennità mensile e’ forse la piu’ bassa d’Italia a portata di sito internet”. “Come noi anche i sindaci, in particolare quelli dei piccoli comuni, veri eroi della pubblica amministrazione, garantiscono servizi e amministrano comunità percependo stipendi irrisori”.

E’ quanto dichiarato all’Agi da Marco Vinicio Guasticchi, presidente di Provincia piu' povero d'Italia con i suoi circa 1.600 euro netti al mese. Da quando si e' insediato due anni fa ha deciso di proseguire il suo lavoro di funzionario di banca per pesare meno sulle tasche dei cittadini. Anche la sua giunta, annovera assessori (uno in meno di quanto gli concede la legge), che percepiscono indennità che non superano i 2.500 euro netti al mese ed amministrano una provincia, quella di Perugia, settima per estensione a livello nazionale con oltre 700mila abitanti e tremila chilometri di strade da gestrire.

Guasticchi oltre a ridursi lo stipendio ha effettuato una vera e propria cura dimagrante all'ente. Delle sei auto blu ereditate dalla amministrazione precedente ne sono rimaste solo due. Lui spesso arriva in moto a palazzo cosi' come tutti gli assessori che utilizzano la propria auto per recarsi ai rispettivi dicasteri.

Guasticchi ha inoltre in poco o piu' di due anni riformato il corpo di polizia provinciale (definito dal ministro Maroni "un modello da imitare”) facendo ricorso a selezioni di personale gia' in servizio senza concorsi esterni: da 70 a 140 in pochi mesi. Ora i poliziotti fanno servizio davanti alle scuole per prevenire spaccio e bullismo, perlustrano parchi, controllano l'ambiente e tengono sotto controllo la caccia.

“Penso che quando si devono tagliare i costi della politica si deve farlo dall’alto – precisa il Presidente Guasticchi - si può discutere su una sola Camera, su indennità più basse per gli onorevoli, sulla riduzione del numero dei deputati, su una modifica dei territori a Statuto Speciale e altro ancora. Le Province virtuose come quella di Perugia hanno l’obbligo di togliere questo velo di ipocrisia e di falsità per il bene delle Istituzioni e dei cittadini. Ho chiesto al presidente dell’Unione Province italiane di realizzare a Perugia un convegno nazionale ‘sulla riorganizzazione nazionale degli enti pubblici, sulle loro nuove competenze e sul loro ruolo politico’. Tutto questo per fare chiarezza. Spero che anche i consiglieri provinciali di Perugia aprano un dibattito nei propri partiti per ribadire l’importanza strategica delle Province e del loro lavoro”.

Condividi