PERUGIA - “C'è un mondo estremamente variegato e rappresentativo, dall'Anci alle numerose associazioni di categoria, che nutre grandi aspettative attorno al provvedimento sulla semplificazione amministrativa, che sta svolgendo il suo iter all'interno delle Commissioni del Consiglio regionale. Ritengo che daremmo un segnale fortemente negativo e deludente se lasciassimo scivolare la sua approvazione oltre la pausa estiva, magari per mere tattiche politiche”.

È questa la valutazione espressa dal capogruppo regionale dell'Udc, Sandra Monacelli, secondo cui “è necessaria una profonda presa di coscienza, da parte delle istituzioni locali e delle varie forze politiche, della pesante crisi economica che investe anche l'Umbria, che emerge dal grido d'allarme delle sempre maggiori imprese in difficoltà, dei disoccupati che crescono e delle famiglie sempre più povere. L'appello lanciato dal mondo imprenditoriale ed economico chiede riforme e le chiede con urgenza. Sarebbe davvero grave – sottolinea - se le istituzioni regionali non lo ascoltassero, magari occupati in strategie politiche volte ad un egoista interesse di parte. Non è questo il momento. Siamo in un tempo dove è necessario assumere decisioni tempestive, guardando al bene comune”.

Per Monacelli “un provvedimento così importante, sul quale la società civile si aspetta un atteggiamento serio da parte nostra, non può essere materia per strategie di parte. L'Udc intende favorire, con un convinto senso di responsabilità, l'approvazione dell'atto sulla semplificazione amministrativa entro la fine del mese, auspicando che l'intero Consiglio converga sull'opportunità di questa scelta, guardando l'interesse generale della società umbra, la quale si aspetta da noi la capacità di assumere importanti decisioni e non certo l'indecente teatrino in cui purtroppo a volte la politica indugia”.

“La lezione che giunge in questi giorni dalla politica nazionale – conclude il consigliere regionale - va urgentemente applicata a tutto campo anche in Umbria. La crisi finanziaria infatti, con la minaccia della bufera speculativa sull'Italia, ha indotto tutti ad assumere un atteggiamento di sano realismo, mettendo da parte momentaneamente i conflitti fra le parti e facendo prevalere la coesione nell'interesse generale”.
 

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