PERUGIA - "In questi giorni si fa un gran parlare della riduzione dei costi della politica e delle indennita' dei consiglieri regionali: la mia impressione che tutti questi enunciati siano delle trovate mediatiche buone solo a riempire i giornali". Lo afferma il consigliere regionale del Pdl dell'Umbria Maria Rosi spiegando che "un consigliere regionale, per la durata del suo mandato, si deve occupare a tempo pieno di quello che fa e delle esigenze dei cittadini e del territorio".

Secondo Rosi, "il problema non sta nel mantenere un doppio lavoro per la durata della legislatura, ma piuttosto nel prevedere un limite ai mandati, perche' la politica non e' un mestiere. La riduzione drastica degli stipendi dei politici potrebbe essere pericolosa e potrebbe portare al ritorno al vecchio sistema clientelare, in cui i politici attingevano a finanziamenti esterni per poter svolgere l'attivita' politica. A mio avviso chi e' eletto e prende lo stipendio ha il dovere morale di partecipare veramente alle attivita' istituzionali (non firmando e andando via) e di fare attivita' concreta sul territorio (investendo parte del suo stipendio). Insomma e' chi non lavora e 'scalda la sedia' che si puo' considerare un ladro, perche' ruba lo stipendio. I tagli che vanno fatti riguardano piuttosto le missioni inutili, le strutture infinite di segreteria, i dirigenti e i minidirigenti, i gruppi monocratici".

"Quello che non mi stanchero' mai di dire - conclude Maria Rosi - e' che la politica e' una esperienza che deve avere un inizio e una fine, ma che va fatta con la massima etica e dedizione per la cosa pubblica, nel rispetto morale dei cittadini. Non credo che tanti moralisti che pretendono di riconoscerci una retribuzione inferiore di quella di un operaio sarebbero capaci di fare altrettanto se fossero al nostro posto. Di regola il moralista e' virtuoso solo se costretto mentre diventa avido se solo gli si offre l'occasione".
 

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