Costi della Politica/Per Maria Rosi (Pdl) ridurre le indennità è cosa pericolosa
PERUGIA - "In questi giorni si fa un gran parlare della riduzione dei costi della politica e delle indennita' dei consiglieri regionali: la mia impressione che tutti questi enunciati siano delle trovate mediatiche buone solo a riempire i giornali". Lo afferma il consigliere regionale del Pdl dell'Umbria Maria Rosi spiegando che "un consigliere regionale, per la durata del suo mandato, si deve occupare a tempo pieno di quello che fa e delle esigenze dei cittadini e del territorio".
Secondo Rosi, "il problema non sta nel mantenere un doppio lavoro per la durata della legislatura, ma piuttosto nel prevedere un limite ai mandati, perche' la politica non e' un mestiere. La riduzione drastica degli stipendi dei politici potrebbe essere pericolosa e potrebbe portare al ritorno al vecchio sistema clientelare, in cui i politici attingevano a finanziamenti esterni per poter svolgere l'attivita' politica. A mio avviso chi e' eletto e prende lo stipendio ha il dovere morale di partecipare veramente alle attivita' istituzionali (non firmando e andando via) e di fare attivita' concreta sul territorio (investendo parte del suo stipendio). Insomma e' chi non lavora e 'scalda la sedia' che si puo' considerare un ladro, perche' ruba lo stipendio. I tagli che vanno fatti riguardano piuttosto le missioni inutili, le strutture infinite di segreteria, i dirigenti e i minidirigenti, i gruppi monocratici".
"Quello che non mi stanchero' mai di dire - conclude Maria Rosi - e' che la politica e' una esperienza che deve avere un inizio e una fine, ma che va fatta con la massima etica e dedizione per la cosa pubblica, nel rispetto morale dei cittadini. Non credo che tanti moralisti che pretendono di riconoscerci una retribuzione inferiore di quella di un operaio sarebbero capaci di fare altrettanto se fossero al nostro posto. Di regola il moralista e' virtuoso solo se costretto mentre diventa avido se solo gli si offre l'occasione".

Saturday
16/07/11
21:38
E ti pareva che dopo tante prediche non arrivasse a sostenere una soluzione praticata. Con l'approvazione della legge di bilancio (LR n.4 del 2011) hanno furtivamente introdotto l'art.28 con cui viene prorogato al 2012, almeno per il momento, il taglio del 10% dell'indennità stabilito con una precedente legge con la quale peraltro era stato annullato il referendum che chiedeva il taglio del 50% dell'indennità. Ora che il referendum è stato fatto saltare si è passati alla fa due: ristabilire la situzione precedente. Per alcuni consigliere ex assessori esterni è stato stabilito che l'età pensionabile da 65 ritorna a 60 anni.
Pensavo che come al solito l'opposizione non si fosse accorta del fattaccio, invece la sortita della consigliera conferma che anche quelli dell'opposizione erano ben consapevoli di tale decisione.
Mi chiedo chissà cosa ne pensa il consigliere berlusconiano Mantovani che era stato uno dei promotori e sottoscrittori della richiesta del Referendum per tagliare le indennità dei consiglieri regionali? Ora che si è riseduto alla greppia sembra essersi scordato dei buoni propositi e di quello che andava sostenendo a quelli che come me hanno sottoscritto quei documenti.
C'è soltanto una cosa che possono fare oggi: "vergognarsi".
Tuesday
19/07/11
00:12
Concordo con Maria Rosi. Mi dispiace che sia stata lei - gentilissima signora ma consigliera del PDL - a scrivere questo comunicato. Avrei preferito che fosse stato qualche "sedicente" autentico democratico , qualche appassionato della Costituzione... L'ambizione di questo Governo (ambizione che veicola attraverso il qualunquismo imperante), anzi, di tutto l'arco parlamentare (maggioranza e opposizione attuali) è di ridurre la rappresentanza democratica , riducendo il numero degli eletti ma senza modificare la legge elettorale in senso proporzionale; magari eliminare i consigli provinciali (ma tanto il vero costo , ossia le strutture , rimarrebbe) , smantellare ogni tutela per chi rappresenta gli interessi dei ceti più deboli (e perciò è scomodo ai poteri forti)...C'è una legge elettorale che ammazza la rappresentanza, per cui possono addirittura essere varate leggi in barba alla volontà degli italiani espressa in sede referendaria; i gettoni di presenza per i consiglieri provinciali e comunali sono stati ridotti, così le indennità per i membri delle giunte provinciali e comunali. Un assessore al Comune di Perugia (comune capoluogo di regione) percepisce 1700 euro, se non sbaglio. Non mi sembra una gran somma per stare in ballo tutto il giorno e spesso senza rimborsi e con grandi responsabilità. Quella del precario/autonomo (ma anche del lavoratore privato con contratto a tempo indeterminato, visti i chiari di luna) che volesse fare l'assessore "onesto", sarebbe una scelta di vita... dovrebbe rinunciare a 5 anni di crescita della propria professionalità lavorativa...(quello disonesto saprebbe come remunerarsi).
Temo proprio che tanti bagianotti non vedano molto chiaro sulle ragioni della crisi e né sui tagli di questa finanziaria e sfoghino i propri mal di pancia nella direzione sbagliata.... Se ci affidiamo a certi istinti bassi da ignorantoni, andremo a finire dritti dritti verso nuove forme di autoritarismo .
Evitiamo che la rappresentanza democratica divenga ancor più " di classe" . La lotta agli sprechi è altro rispetto all'antipolitica.
Tuesday
19/07/11
19:19
Vista la confidenzialità con la neo consigliera io, cara RosaLu, approfitterei per chiedergli che fine hanno fatto "le consigliere di parità" di Regione e Provincia visto che la relazione sull'attività svolta nel 2008-2010 l'hanno immediatamente cestinata senza che nessun Consigliere regionale, nemmeno quelle poche femmine, presenti si siano azzardate a dire "A". CHE BRAVE CONSIGLIERE ED ASSESSORE E PRESIDENTESSE CHE C'ABBIAMO!