Poste/ Bocci (Pd) sollecita un intervento del ministero per il Cemat di Scanzano
PERUGIA - ''Il ministro Romani intervenga per evitare che si lascino del tutto o parzialmente inutilizzate strutture realizzate con ingenti risorse pubbliche e per indurre Poste Italiane a trovare soluzioni che permettano la completa valorizzazione del Cemat di Scanzano, inserendolo a pieno titolo nel piano di sviluppo aziendale'': e' quanto chiede in un'interrogazione presentata oggi alla Camera il deputato umbro del Pd Gianpiero Bocci.
''Poste Italiane - afferma Bocci - possiede, da diversi anni, un Centro materiali in frazione Scanzano di Foligno in cui sono state investite, anche di recente, considerevoli risorse finanziarie per la realizzazione di un deposito di rilevanti dimensioni, dotato di infrastrutture ed impianti meccanizzati e reti telematiche per la gestione e la movimentazione di beni e la fornitura di servizi a Poste Italiane o a societa' dalla stessa controllate. Attualmente nel Centro sono impiegati 35 dipendenti di Poste italiane, addetti alla gestione informatica degli archivi presso il Ced alle lavorazioni di pre-immagazzinamento e pre-archiviazione digitale ed alla movimentazione di materiali. Il centro si avvale inoltre di servizi forniti da operatori privati che vedono impiegati altri 80 dipendenti''.
''Negli ultimi mesi - prosegue il deputato umbro del Pd - la direzione di Poste italiane ha espresso la volonta' di perseguire un progressivo ridimensionamento, non escludendo la possibile chiusura, del Centro e, con lettera inviata alle organizzazioni sindacali, ha comunicato che, a seguito di approfondimenti interni, e' stata verificata l'impossibilita' di individuare un differente utilizzo del Centro e ha prospettato la volonta' di ricollocare diversamente il proprio personale. Questa decisione comporterebbe la perdita degli 80 posti di lavoro degli operatori privati e arrecherebbe un danno irreversibile al territorio. La scelta operata da Poste italiane appare peraltro in controtendenza rispetto alle scelte assunte dalle istituzioni (Governo, Parlamento e Regione Umbria) che, riconoscendo la centralita' del territorio, hanno avviato da diversi anni la realizzazione di opere quali il potenziamento della linea ferroviaria Orte-Falconara, la statale 77 Foligno-Civitanova Marche e la Piastra Logistica, la cui conclusione, per le conseguenti sinergie, permetterebbe un potenziamento ed un favorevole sviluppo del Centro di Scanzano''.
''Sia l'amministrazione comunale di Foligno che la Regione Umbria - sostiene infine l'on. Bocci - sono gia' state interessate del problema ed hanno rappresentato la loro preoccupazione per le ripercussioni negative nel territorio del Comune di Foligno e dell'intera Regione in caso di ridimensionamento o di chiusura del centro. Chiediamo quindi un intervento urgente del ministro Romani per trovare una soluzione ed evitare la chiusura di un impianto di grande valore per il tessuto economico umbro''.

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