PERUGIA - Figli e figliastri. E' questo il forte rischio che corrono 38 tecnici assunti a tempo per la ricostruzione sismica del Comune di Perugia dopo il tragico terremoto del 1997. Infatti mentre 600 dipendenti del sisma sono stati assunti a tempo indeterminato in vari Comuni e Regione, quelli Nocerini senza spiegazione sono in attesa di sapere di che morte devono morire dopo essere stati decurtati di un 30 per cento di ore di lavoro lo scorso 1 luglio. 

Le segreterie provinciali e territoriali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil-Fpl hanno espresso forti preoccupazioni  per la situazione dei 38 precari di Nocera Umbra, che dallo scorso primo luglio si sono visti ridurre, a causa di problemi di finanziamento, al 67% l'orario stabilito nel contratto di lavoro, in scadenza al 31 dicembre 2011. Chiediamo alle istituzioni, Comune e Regione in primis, di continuare a fare ciascuno la propria parte per salvaguardare nella loro interezza questi posti di lavoro e di assicurare un processo di stabilizzazione a queste persone, precari ormai da oltre dieci anni”.

Si tratta di lavoratori impiegati negli uffici tecnici, amministrativi e di manutenzione del comune di Nocera, il cui ridotto servizio minaccia anche di recare danno ai servizi resi all'utenza e ai cittadini. “Chiediamo – concludono i sindacati – che a questi lavoratori venga riconosciuto un pari trattamento rispetto agli altri 600 lavoratori 'del terremoto' che, a differenza loro, sono già stati stabilizzati”. 

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