di Emma Mancini

L’’imbarcazione francese “Dignitè al-Karama” è riuscita a sfuggire ai severi controlli della Marina greca e in questo momento è in viaggio verso la Striscia. Lunga solo 15 metri, non era stata registrata tra le navi della Flotilla: così, infischiandosene delle minacce israeliane e dei cani da guardia greci, è partita con i suoi dodici attivisti a bordo.

Che sembrano non temere la violenza israeliana: “Siamo preparati ad una violazione del diritto internazionale da parte dell’esercito israeliano. Ma abbiamo il diritto di navigare in acque internazionali. Adesso andiamo verso Gaza”, ha detto l’eurodeputata dei Verdi, Nicole Kiil-Nielsen, a bordo della Dignitè che dovrebbe arrivare lungo le coste della Striscia in 3 giorni. Gli fa eco Julien Rivoire, portavoce dell’imbarcazione, che aggiunge: “Qualsiasi cosa accada, andremo a Gaza. Spero che anche le altre navi bloccate in Grecia possano raggiungerci presto”.

Tanti i personaggi noti a bordo della nave francese: il leader dell’estrema sinistra Olivier Besancenot, il presidente del Collettivo dei Musulmani di Francia Nabil Ennasri e il portavoce del sindacato “Solidaires” Annick Coupè.

In seguito anche un’altra imbarcazione formata da attivisti norvegesi, svedesi e greci è riuscita nel colpaccio: la nave “Juliano”, sabotata la scorsa settimana e riparata in fretta e furia, ha tentato di lasciare il porto di Perama, ma l’autorità portuale ha negato il permesso trincerandosi dietro “nuovi ordini” dall’alto. Gli attivisti non si sono arresi: insieme alla gente del luogo si sono radunati al porto per chiedere alla Marina di lasciare libera la nave. Con la scusa di muoversi verso un altro porto greco, dove sono stati invitati “ufficialmente” dal sindaco del luogo, la nave è riuscita a partire e in questo momento è diretta verso Gaza seguita e controllata da motovedette greche.

In una conferenza stampa improvvisata sulla nave in diretta streaming, il portavoce della Juliano ha detto: “Siamo profondamente offesi per il comportamento delle autorità greche che stanno violando i diritti dei loro cittadini e dei fratelli palestinesi. Le navi canadese e spagnola sono bloccate nei porti da cavilli burocratici e stanno ricevendo la solidarietà della popolazione greca. La nave italiana sta aspettando a Corfù la risposta delle autorità portuali alla richiesta di partenza, risposta che dovrebbe arrivare lunedì”.

Insomma tutto pare rimandato a lunedì per il resto delle imbarcazioni della Freedom Flotilla 2, i cui attivisti continuano proteste e pressioni: i 21 spagnoli dell’imbarcazione “Guernika” hanno occupato l’ambasciata di Spagna nella capitale greca, dichiarandone di non andarsene fino a quando non sarà permesso loro di raggiungere Gaza.

Sostegno anche dal popolo della Striscia. Decine di giovani palestinesi hanno dato vita ad un sit-in nel porto di Gaza in solidarietà alla seconda Freedom Flotilla. Tra lo sventolio di bandiere palestinesi, greche, italiane, francesi e spagnole, i ragazzi hanno fatto appello direttamente alle Nazioni Unite perché intervenga a porre fine all’assedio israeliano di Gaza.
 

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