Imposta soggiorno: Assoturismo Confesercenti Umbria conferma la sua contrarietà
PERUGIA - Anche in Umbria siamo pronti a ricorrere al tribunale amministrativo regionale contro la tassa di soggiorno – afferma Sergio Viterbi Presidente Assoturismo Confesercenti Umbria – così come ha fatto Asshotel Confesercenti a Firenze.
Da subito abbiamo espresso la nostra netta contrarietà sull’argomento e abbiamo presentato in tutti i tavoli le nostre considerazioni. L’imposta di soggiorno, così come pensata, danneggerà pesantemente le aziende ricettive, i consumatori e l’intera economia regionale che fa del settore turismo uno dei suoi punti di forza.
Questo strumento, pensato esclusivamente per far fronte alle necessità di bilancio dei Comuni, renderà ancor più insopportabili e gravosi gli effetti della crisi economica sulle imprese alberghiere, diminuendo la loro competitività rispetto ai diretti competitors, mentre in questa fase il turismo ha bisogno di investimenti, di una politica coordinata in tema di promozione e di una forte politica di rilancio e di sostegno alle imprese.
L’esperienza del Comune di Firenze, afferma il Presidente Viterbi, mette bene in luce come ad una grave lacuna normativa si sopperisca procedendo d’ufficio senza tener conto della gradualità e dei tempi dell’imposizione. La mancata emanazione del Regolamento – previsto al comma 3 dell’articolo 4 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 “Disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale” – che avrebbe dovuto indicare come, dove e quando applicare l’imposta di soggiorno, fa si che i Comuni procedano in ordine sparso e diano il via alla redazione di regolamenti comunali che non tengono conto delle finalità dell’imposta di soggiorno.
Anche nella nostra Regione, in maniera scoordinata, alcuni Comuni stanno procedendo con studi e approfondimenti per inserire la tassa di soggiorno. Assoturismo Confesercenti Umbria chiede a tutti i Comuni umbri di non proceder assolutamente all’introduzione di questa ennesima gabella nel nostro territorio per non veder vanificati anche tutti gli sforzi e gli investimenti fatti in questi ultimi anni su un settore che nella nostra regione vale diversi punti di PIL. All’ANCI Umbria la nostra associazione chiede invece di aprire da subito un tavolo di confronto su questo delicatissimo tema.

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