di Giacomo Leonelli* presidente del consiglio provinciale di Perugia

Perugia - "Nell’estate 2010 la città capoluogo vedeva la scomparsa del Perugia calcio dallo sport professionistico e l’addio della squadra di A1 della pallavolo maschile. Quasi come un “tormentone estivo” la storia amaramente si ripete, e giorni fa, abbiamo assistito mestamente all’uscita di scena di quella che è stata (con scudetti, Champions League e coppa CEV), sicuramente la squadra più titolata di sempre di ogni sport professionistico nella nostra regione, e cioè la Sirio Pallavolo. I giorni seguenti hanno prodotto un infruttuoso, quanto tardivo, gioco al rimpallo delle responsabilità tra il mondo della politica e la società” scrive ancora il Presidente. Sarebbe utile invece che più che prodigarsi nel cercare l’esonero della colpa, la classe dirigente del nostro territorio avvii una profonda riflessione su quanto sia successo in questi 2 anni, dato per acquisito che lo sport professionistico è un veicolo insostituibile per lo sviluppo, l’economia, il turismo e l’immagine del territorio, oltre che un biglietto da visita da spendere a livello europeo e nel mondo.
Riflettere criticamente dunque, a cominciare dagli errori anche del recente passato dove forse la politica ha quasi avallato implicitamente un’idea per la quale investire nello sport professionistico fosse una sorta di missione caritatevole dell’impresa, così da farlo implodere il tempi di crisi per le economie locali. Non dunque un “quid pluris”, per l’appunto un biglietto da visita capace di testimoniare la vitalità di un territorio, quanto una sorta d’incombenza. Di certo comunque, una visione poco lungimirante che ha portato un pochi anni la città capoluogo dall’essere forse la capitale europea della Pallavolo a ritrovarsi con un pugno di mosche. Occorre dunque che oggi la classe dirigente non si esima dall’affrontare il problema, (che sarebbe errato quanto inutile rinchiudere nella dinamica puramente sportiva trascendendo da quella sociale ed economica), superando tristi requiem estivi, e muovendo dagli errori del passato in una visione del tutto nuova ed utile allo sport professionistico e alla comunità perugina”.
 

Condividi