Abolizione Province - Smacchi (Pd) dice "no" alla facile demagogia
PERUGIA - "Lo scorso 5 Luglio la Camera dei Deputati ha respinto la proposta di legge costituzionale di abolizione delle Province, ma il dibattito che in questo periodo si è acceso sul ruolo e la funzione di questo importante ente si sta distinguendo per l'ennesima fiera delle ovvietà, priva di contenuti ed a solo uso e consumo di chi, facendo gratuita demagogia, cerca di speculare politicamente su un argomento così delicato ed importante".
Parlare di critica forse è troppo poco, perchè secondo il consigliere democratico Andrea Smacchi, "un conto è parlare di abolizione delle Province e un conto di riassetto, così come proposto dal Pd in materia di mutamento delle circoscrizioni provinciali e di soppressione delle Province, nonché norme per la costituzione delle città metropolitane ed il riassetto delle Province stesse".
Un riordino che però neceessita non solo del federalismo fiscale, ma soprattutto di un modello federalista istituzionale per ridefinire i compiti di ogni livello di governo. Da qui muove la stoccata di Smacchi verso una "puntuale individuazione -afferma- delle funzioni fondamentali dei comuni, delle province e città metropolitane, attraverso l'avvio di un complessivo processo di riordino istituzionale".
"La nostra proposta – prosegue Smacchi - è coerente con un'impostazione riformatrice che ribadisce la necessità del superamento delle Province con l'istituzione delle città metropolitane, la contrarietà all'istituzione di nuove province e la riduzione di quelle esistenti. Cancellare con un colpo di spugna le province ci consegnerebbe una dimensione di confusione totale che sarebbe esattamente l'opposto di quello che i cittadini chiedono".
Occorre pertanto procedere sulla strada della semplificazione, il mutamento delle circoscrizioni provinciali o la soppressione delle province dovranno essere stabiliti con legge regionale sentiti i comuni interessati, in modo da valorizzare appieno il principio di adeguatezza e di prossimità contenuto nell'art. 118 della Costituzione, l'obiettivo è quello della razionalizzazione per evitare sprechi di denaro pubblico piuttosto che effettuare tagli indiscriminati che potrebbero comportare solo maggiori inefficienze e nessun risparmio.
"La Provincia – sottolinea Smacchi - è un'istituzione operativa di area vasta, che oggi subisce l'attacco sconsiderato da parte di chi finge di non vedere come i veri sprechi si annidino altrove ad esempio nella pletora di inutili consorzi, società miste, commissari e consulenti di cui è pieno il paese, utili soltanto per sistemare politici trombati o a fine carriera e che rappresentano un costo effettivo per la comunità, che se tagliato, non arrecherebbe danno alcuno ma consentirebbe fin da subito di risparmiare qualcosa come 5 miliardi di Euro. In questo conteso – conclude Smacchi - va sottolineato con estremo favore la stipula del protocollo d'intesa fra la Regione Umbria e le Province di Perugia e Terni, con il quale sono state trasferite ai due enti ulteriori competenze con relative risorse pari a un milione e 500 mila euro annui, un esempio di sinergia istituzionale positiva che punta sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini".

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