Sanita, in Umbria è finita l'era dei dirigenti "amici degli amici" (aggiornato)
PERUGIA - Il disegno di legge della Giunta che contiene le nuove norme per la nomina e la valutazione dei direttori di struttura sanitaria complessa (primari) e dei direttori generali della sanità è stato approvato oggi dal Consiglio regionale con 20 voti favorevoli della maggioranza (Pd, Idv, Prc, Socialisti, Marini per l'Umbria) e 11 astensioni dell'opposizione (Pdl, Lega, Udc, Fli).
La nuova legge diminuisce la discrezionalità dei direttori generali nella scelta dei direttori di strutture complesse (ci sarà un limite di 3 nomi, selezionati da una commissione tecnica composta su sorteggio, entro cui il direttore generale sceglierà i “primari”), limita a 10 anni la permanenza in carica dei direttori generali, amplia le motivazione per cui possono essere revocati i direttori stessi e rafforza la trasparenza delle procedure prevedendo la pubblicazione sui siti internet di Regione e Asl di atti, curriculum e provvedimenti relativi alle nomine.
EMENDAMENTI APPROVATI
L'unico ad essere stato approvato portava la firma di Locchi (Pd), Buconi (Socialisti), Stufara (Prc) e Dottorini (Idv) ed ha portato alla rimozione del limite dei 2 mandati inserito durante i lavori di Commissione (20 sì, 10 no, 1 astenuto).
EMENDAMENTI BOCCIATI
Respinto l'emendamento Locchi (Pd), Buconi (Socialisti) e altri che faceva decorrere i 10 anni di durata dell'incarico del direttore generale dall'entrata in vigore della legge (15 sì, 11 no e 5 astensioni di Dottorini, Brutti, Stufara, Goracci, Barberini); l'emendamento non è stato approvato non registrandosi nel complesso una maggioranza di voti favorevoli. Bocciati gli emendamenti di Pdl e Lega che proponevano l'istituzione di una prova scritta nella selezione dei primari e la trasmissione al Consiglio (con conseguente voto) della relazione della Giunta sull'attività dei direttori generali. Esito negativo anche per le proposte di modifica di Sandra Monacelli (Udc) miranti a limitare il numero dei mandati di un direttore generale e a sopprimere la possibilità della mobilità dei direttori tra Asl diverse. Esito negativo infine per la proposta Dottorini – Brutti di estendere quanto previsto dalla legge all'Istituto zooprofilattico Umbria–Marche.
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PERUGIA - Nuova proposta per la nomina dei direttori generali. Secondo quali criteri? Quelli di trasparenza e merito. E per la relazione del capogruppo Pd renato Locchi giungono apprezzamenti anche dal fronte del Pdl.
Presentata oggi in sede di Consiglio regionale dall'ex sindaco di Perugia, il testo parla di "governo largo, trasparente e sempre più incentrato sul merito".
Nel quadro delle modifiche c'è l'abrogazione della legge vigente rispetto alla figura del primario e la rivisitazione della disciplina per gli incarichi nelle strutture complesse; è poi confermata l'esclusività delle prestazioni lavorative e previste nuove regole per le strutture complesse: il direttore generale potrà scegliere dentro una rosa di tre candidati, precedentemente individuati da un'apposita commissione, secondo precisi parametri. E non solo.
Verrà introdotto anche il limite a 65 anni di età, istituito un albo per i candidati, la necessità di trovare un accordo con il Rettore dell'Università per le nomine dei direttori delle aziende ospedaliere, il limite di dieci anni per gli incarichi e, soprattutto, la fissazione di obettivi annuali per i direttori e la conseguente valutazione da parte del Consiglio regionale.
"Comunque nessuna legge -ha commentato lo stesso Locchi- potrà mai metterci al riparo da fatti censurabili e che abbiamo censurato. Si può però puntare ad approvare un complesso mdi norme che aiutino il senso di responsabilità e dell'etica degli amministratori pubblici".
E dal fronte dell'opposizione arrivano giudizi positivi per "un risultato -ha dichiarato il consigliere del Pdl Andrea Lignani Marchesani- frutto di un'iniziativa del nostro gruppo politico nato dopo la vicenda di Sanitopoli e che ha determinato la necessità di innovare una normativa regionale condizionata da incrostazioni di sottopotere".
Per il Pdl, dunque, c'è l'ok oer le procedure di sorteggio che limitano la potestà della commissione tecnica e l'individuazione di una terna tra gli idonei entro cui il direttore generale può scegliere.




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