Piano triennale lavoro/ Ascani (Pd): Umbria all’avanguardia su pari opportunità
PERUGIA - In un paese che si colloca agli ultimi posti in Europa per quanto concerne il Gender Gap, le politiche raccolte nel Piano triennale del lavoro che il Consiglio regionale ha recentemente approvato risultano essere una vera e propria boccata d’ossigeno. L’Umbria, unica regione di centrosinistra governata da una donna, dimostra di essere all’avanguardia sul tema delle pari opportunità, da qualche mese al centro del dibattito nazionale: nel piano si dice, infatti, che le politiche rivolte all’inserimento e re-inserimento delle donne nel mercato del lavoro risultano essere indispensabili per la crescita della società regionale nel suo complesso.
I paesi che hanno ridotto il divario uomo-donna in Europa e nel mondo sono quelli che sono cresciuti di più e che hanno reagito meglio alla crisi economica; oggi in Italia, ma anche in Umbria, si rischia di fare un salto nel passato, poiché troppe donne, in larga percentuale già dopo la prima gravidanza, rinunciano al proprio impiego per dedicarsi ai lavori di cura, per non contare le donne che, pur laureandosi prima e con risultati migliori dei coetanei maschi, faticano molto di più a trovare spazio nel mondo del lavoro.
Per questo nel piano è riservato un intero paragrafo agli “interventi volti a favorire la crescita della partecipazione attiva delle donne ed il loro inserimento lavorativo”, nel quale si parla di politiche di conciliazione dei tempi di lavoro con i tempi di non lavoro, al fine di favorire l’occupazione delle donne, così come si parla di un potenziamento dei servizi di cura alla persona. Tale da non rendere più obbligato il ricorso al part-time (anche se ci si impegna contestualmente ad incentivare le imprese a favorire rapporti di lavoro di questo genere, qualora siano richiesti espressamente dalla lavoratrice).
Nel piano è previsto inoltre un incentivo alle imprese operanti in settori in cui la presenza femminile è molto limitata, che decideranno di assumere donne al termine di percorsi formativi; per le donne altamente scolarizzate sono infine previsti altri interventi volti a valorizzarne le competenze attraverso il finanziamento di assegni di ricerca a loro favore.
Non possiamo che dirci soddisfatte dunque di fronte ad una politica regionale capace di occuparsi concretamente della questione femminile, consapevole che “una maggiore inclusione delle donne nel mercato del lavoro, una maggiore valorizzazione del loro apporto al tessuto economico della società sono leve di sviluppo che contribuiscono ad accrescere il campo delle opportunità e non solo per le donne”.
Anna Ascani
Portavoce Regionale delle Democratiche

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