PERUGIA - “Ascoltare, una per una, le storie personali di chi ha avuto in famiglia un caso di morte per overdose negli ultimi cinque anni, tracciare un quadro, ritrovare gli elementi comuni, verificare i percorsi terapeutici, analizzare questi dati”. E’ questa una delle proposte che Franco Zaffini (Fli) ha portato sul tavolo della Commissione speciale contro le tossicodipendenze appena insediata.

“Due giorni fa è avvenuto l’ultimo caso di morte per overdose – dice Zaffini – e siamo arrivati a contarne diciassette dall’inizio dell’anno, in pratica un decesso ogni quindici giorni. Risulta essenziale, dunque che la Commissione lavori con celerità, su una programmazione ben definita. Nella prima seduta – continua – ho avanzato delle proposte di lavoro che partono con alcune azioni fondamentali, come visite non preavvisate ai Sert e alle Comunità di recupero da parte dei componenti della Commissione per verificarne il lavoro quotidiano e le criticità in cui sono coinvolte; incontri con scuole, università e agenzie educative in genere, ivi comprese le società sportive, le federazioni e gli enti di promozione; visite presso le strutture di contrasto al narcotraffico che fanno capo alle forze dell’ordine e alle forze di polizia: dai carabinieri, alla guardia di finanza, alla polizia municipale e provinciale”.

Secondo Zaffini il lavoro della commissione “deve articolarsi in tre momenti specifici e, dopo le attività di ricognizione sul territorio, occorre intraprendere celermente il passaggio delle audizioni. In commissione – prosegue – saranno invitate a riferire le associazioni di volontariato laico e religioso, le famiglie e le comunità di recupero. Dovremo confrontarci con esperti, medici e sociologi, in base alle evidenze scientifiche, nonché fare il punto con i responsabili dei servizi sociali dei Comuni, con gli operatori dei Sert, i responsabili della sanità e del sociale a livello regionale e con tutti gli operatori della sicurezza”.

L’ultimo livello dell’ipotesi di lavoro proposta da Zaffini alla Commissione, prevede una serie di azioni di studio e contrasto: “Finora – spiega il consigliere di Futuro e libertà – i morti per overdose in Umbria sono solo dei numeri, allarmanti, peraltro, ma rimangono dei numeri. Mentre dietro ogni decesso, c’è una storia, a volte di degrado, altre di ordinario ‘sballo’ per evasione. Capire cosa si nasconde dietro queste storie e se esiste un filo conduttore, rientra, a mio avviso, tra i nostri compiti. Per questo motivo c’è la necessità di costituire un gruppo di lavoro che ascolti le esperienze e scavi nei singoli episodi. Da una mappatura capillare si può ripartire per promuovere studi, convegni e attività sociali e culturali di contrasto alla tossicodipendenza e all’utilizzo di stupefacenti in genere. In questo modo, il legislatore regionale avrà elementi a sufficienza per porre in essere modifiche normative e regolamentari volte ad incidere significativamente sull’uso, l’abuso e il narcotraffico in Umbria. Questa Commissione, da me fortemente voluta e solo tardivamente e faticosamente ottenuta – sostiene Zaffini -, sembra partita col piede giusto, stando alle dichiarazioni di chi ne fa parte e di chi la presiede. Essa – conclude - dovrà bandire ogni autoreferenzialità, aprire scenari nuovi, chiamare tutti alle proprie responsabilità, consegnare al legislatore regionale elementi di conoscenza utili, rompere consuetudini e prassi così drammaticamente fallite, a tutto questo daremo il massimo contributo possibile”. 

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