di Catiuscia Marini

Ho chiesto di effettuare questa comunicazione sulla vicenda per il rispetto dovuto alla massima istituzione regionale e per dare un contributo di chiarezza a questa Aula ma, soprattutto, ai cittadini dell’Umbria e per rendere trasparente il comportamento nell’azione di governo, impedendo qualunque rischio, anche voluto e strumentale, di rendere opaca l’immagine del presidente e della regione nel suo complesso.

 

TOTALE ESTRANEITA’ AI FATTI. Nella giornata di sabato il mio nome è stato accostato a quello di una vicenda nazionale di cui sono in corso le indagini da parte delle autorità inquirenti. La prima informazione che questo Consiglio deve avere e, attraverso quest’Aula, anche tutta l’Umbria è che io non sono persona indagata in nessuna indagine. Non sono né persona offesa né querelante né denunciante allo stato dei fatti, anche se non escludo iniziative a mia tutela. Sono invece persona diffamata sia come cittadina sia, soprattutto, come presidente della Regione in carica. Sono altresì persona calunniata in quanto la mia persona è stata associata, per ora dagli organi di informazione, a un reato che non ho mai commesso e ho dato perciò mandato ai miei legali di tutelare la mia dignità di cittadina e di persona ma soprattutto di tutelare me, e l’alta funzione di predente della Regione che sto svolgendo. Ho fatto richiesta formale agli inquirenti di essere ascoltata al fine di riaffermare la mia totale estraneità alla vicenda. Ma i chiarimenti che intendo fornire all’Aula non riguardano tanto il piano giudiziario, quanto quello politico e istituzionale. Il mio nome non può essere accostato da nessuno a vicende connesse a ‘dazioni’ di denaro. La mia storia politica e istituzionale la forza etica e morale alla quale ho improntato i miei comportamenti di cittadino e di rappresentante istituzionale non può dare adito a nessun dubbio da parte di alcuno.

ATTESTAZIONI SOLIDARIETA’. In questi giorni ho ricevuto migliaia di attestazioni di fiducia e di stima da parte di cittadini umbri e del nostro Parlamento, di rappresentanti delle forze politiche di ogni schieramento presenti in Parlamento, esponenti delle forze economiche e sociali di lavoratori delle aziende di questa regione di professionisti e giovani di donne che neppure minimamente sono stati sfiorati dal dubbio sulla mia trasparenza di amministratore pubblico e persona. E la solidarietà, che non è stata richiesta e che si è espressa attraverso una indignazione collettiva sulla modalità con la quale la stampa ha associato la mia persona, parla più di tante dichiarazioni politicamente, mi da ancora più forza e determinazione nel proseguire nel mio impegno, rafforzando il mio convincimento politico che l’esito pubblico e la coerenza tra comportamenti istituzionalmente rappresentano il solido spartiacque nel quale differenziare i cittadini e mente protagonisti della vita politica e istituzionale.

NON SIAMO TUTTI UGUALI. Checché ne dica qualche ‘commentatore della domenica’, non tutti siamo uguali, e in modo particolare non siamo per niente tutti uguali nell’impegno politico e istituzionale: c’è chi coglie in questa fase della l’importanza di trovare nuovi strumenti capaci di rispondere al bisogno di governo e la necessità di vitale per l’Italia di una nuova etica pubblica e chi invece prova a resistere al cambiamento all’innovazione per difendere privilegi orientati più all’interesse individuale che collettivo.

SULLA VICENDA. Una delle società coinvolte nell’inchiesta, come dedotto esclusivamente dagli organi di informazione in quanto nessuna documentazione è stata acquisita dalle autorità competenti, ha sottoscritto con la Fondazione Umbria Jazz per l’edizione 2010 un contratto di sponsorizzazione pari a 20mila euro, onorato solo parzialmente, e per il quale esiste tutta la documentazione prevista per gli sponsor privati della manifestazione. La società che opera nel settore dell’aviazione civile nel marzo 2011 ha trasmesso una proposta di servizi di trasporto aereo per e dall’aereoporto di Perugia, al quale la società SASE non ha dato alcun seguito in quanto ritenuti non interessanti ed eccessivamente onerosi per l’aeroporto regionale. Nessuna altra informazione è in mio possesso né risulta agli atti della Regione.

CONFRONTO PUBBLICO SU DEGRADO DI ‘CERTA’ VITA PUBBLICA. Sono interessata ad un confronto pubblico anche sul degrado di una ‘certa’ vita pubblica italiana anche per ribadire le nostre differenze e distanze. Con l’intento di provare a costruire una nuova dimensione dell’etica pubblica nel paese ed anche in Umbria, non certo con la strumentalità incoerente ed un po’ ‘astiosetta’ di chi vuol far credere che in Umbria la forza ed il radicamento di consenso e rappresentanza del centrosinistra nasca da un sistema di potere poco trasparente. Un confronto che ribadisca le nostre differenze e distanze su alcune questioni cruciali per il carattere della democrazia in Italia e per la vita delle Istituzioni anche a livello regionali e locali: l’autonomia della politica dai poteri economici, l’indipendenza dell’azione di governo dagli interessi di parte, una nuova forma dell’interesse pubblico e generale o del bene comune rispetto agli interessi di parte (un tema molto attuale nella giornata odierna, mentre il governo approva la “manovra” finanziaria che dovrebbe servire a risanare il Paese e salvare l’Italia dal disastro dei conti pubblici, lo si fa all’insaputa del parlamento, delle regioni e facendo spuntare una “normetta” di grande significato di interesse “pubblico”), sull’autonomia e l’indipendenza della magistratura, sui poteri degli inquirenti e gli strumenti di indagine quali l’uso delle intercettazioni, sul ruolo dell’informazione pubblica e così tante altre cose.

Per riaffermare un’altra idea della politica, che sia fatta sempre di più di passione civile, di partecipazione democratica, di interesse collettivo, di rafforzamento della fiducia tra cittadini ed Istituzioni, abbiamo bisogno anche di una nuova etica pubblica, di rafforzare l’impegno contro le opacità e l’abbassamento degli anticorpi nella dimensione etica dell’impegno politico ed istituzionale. Io intendo esserci in questo confronto che impone anche di contrastare le resistenze al cambiamento e all’innovazione
 

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