E’ “motivata e molto oggettiva nelle considerazioni di fondo” la contrarietà dell’amministrazione comunale di Città di Castello rispetto alla decisione presa dalla giunta regionale dell’Umbria, su proposta della sua vicepresidente Carla Casciarri, che dal nuovo anno scolastico 2011/12 pone “l’obbligo scolastico fuori dai percorsi della Formazione Professionale come, invece, avveniva dal 2008 con il decreto legge Fioroni”. Non a caso il sindaco Luciano Bacchetta e l’assessore al ramo Mauro Alcherigi in un documento inviato alla stessa Casciarri e al consigliere regionale dell’Idv il tifernate Oliviero Dottorini bollano questa decisione come “un durissimo colpo inferto al Centro di Formazione Opera Pia “Bufalini” che da più di un secolo (oltre 102 anni) opera a Città di Castello da ” visto che “se nessuno vuol mettere in discussione ruolo e centralità della scuola pubblica e altrettanto vero che non si possono sottacere le conseguenze di questa deliberazione che di fatto priva sia l’Alta Valle del Tevere che le persone che hanno maggiore difficoltà d’inserimento scolastica di un opportunità di formazione valida e capace nei fatti di ridurre il fenomeno crescente della dispersione scolastica. “Non vogliamo credere – insistono i due amministratori – che il consigliere Dottorini , sempre in prima linea nel denunciare lo scarso peso politico dell’Altotevere, possa essere promotore e complice di una scelta che mette in discussione il ruolo se non l’esistenza stessa del Centro di Formazione “Bufalini”, anche e soprattutto alla luce di quanto avviene in altre regioni italiane, vedi Emilia Romagna, che al hanno saputo far coincidere obiettivi fondamentale e del resto conseguenti come il rispetto della scuola pubblica e la tutela di ruolo e funzioni dei centri di formazione professionali”. Pertanto Bacchetta e Alcherigi chiedono allo stesso capogruppo Idv Dottorini di “intervenire sull’assessore Casciarri, del suo stesso gruppo politico, affinché questa decisione sia rivista e il “Bufalini” possa tornare ad essere operativo nei percorsi integrati di istruzione e formazione validi anche per l’obbligo scolastico” annunciando che il comune di Città di Castello , insieme a quello di S. Giustino e alla Provincia di Perugia, si farà comunque promotore “ di un’iniziativa politica e legislativa tendente, appunto, ad emendare la delibera regionale, modificandola nella direzione sopra specificata”

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