Smacchi (Pd): "Avviare discussione per abolire vitalizi consiglieri regionali"
PERUGIA - “La gerontocrazia della prima e della seconda Repubblica, presente a tutti i livelli istituzionali, ancora imperversa confusa e ignara di quali provvedimenti siano necessari ai nostri giovani, alle nostre donne e ai nostri figli”. Il consigliere regionale del PD, Andrea Smacchi punta il dito su qualità, attività e costi della classe dirigente politica italiana sottolineando la necessità di un “profondo rinnovamento anche generazionale” e di maggior “rigore e senso del futuro”.
Smacchi ricorda che nei paesi europei, “dove la democrazia si può definire compiuta, le decisioni che riguardano la fascia produttiva della società vengono assunte da politici che al massimo hanno cinquanta anni. In Italia – spiega -, siamo invece obbligati a dover parlare di green economy, di fotovoltaico, di semplificazione di tagli draconiani alla scuola con politici che hanno l’età dei nostri anziani nonni e che sono nelle Istituzioni da 40 anni”. Il consigliere regionale sottolinea poi che la maggior parte delle volte questi politici hanno ricoperto ruoli ad ogni livello Istituzionale “e le loro indennità, i loro vitalizi, le loro liquidazioni si cumulano fino ad arrivare a decine di volte lo stipendio di un padre di famiglia”.
L’esponente del PD prosegue la sua riflessione aggiungendo che gli italiani si trovano costretti “a subire i tagli lineari tremontiani o il blocco del pagamento delle multe sulle quote latte per stemperare l’ira delle forze padane, ma quello che è peggio è che queste misure non riguardano in nessun modo e in nessun caso la casta trasversale dei politici a vita”. E rispetto a ciò, Smacchi lancia una proposta che riguarda l’istituzione di cui fa parte: “E' giunto il momento che, anche in Umbria, un grande partito di governo come il Partito Democratico abbia la forza di aprire una seria discussione che possa portare alla abolizione della norma che prevede il vitalizio per i consiglieri regionali”.
L’esponente del Pd si dice poi convinto che la “vera riforma per le Istituzioni del nostro Paese sarebbe quella di rideterminare le finalità della politica che è degenerata a mero fine autoreferenziale e personalistico, invece di essere quel nobile mezzo utile al miglioramento delle condizioni di vita della collettività”. Per Smacchi, inoltre, non basta vincere le amministrative o i referendum, se questo “serve solo a legittimare ancora una volta le stesse monotone facce che usano le vittorie e le sconfitte per rimandare il vero ricambio delle classi dirigenti. Questo modo di interpretare la figura del politico – afferma - ha portato, inevitabilmente, a fare terra bruciata intorno alle Istituzioni, viste dalla gente comune come arroccate in difesa dei loro privilegi. I dati di un rapporto della Luiss – spiega Smacchi - ci dicono che in Italia il 60 per cento dei politici ha più di settanta anni mentre in Spagna è il 4,3. E politici del rango di Tony Blair, Al Gore, Michail Gorbaciov si sono ritirati a cinquanta anni quando in Italia si è considerati dei lattanti della politica”.
“I nostri grandi politici – sostiene Smacchi - ci parlano di aumentare la produttività, di licenziamenti e di delocalizzazione, piaghe causate in larga parte dal loro immobilismo e dal blocco dell’ascensore sociale. La politica di professione ha prodotto questi risultati - conclude - mentre basterebbe, come suggeriscono pochi coraggiosi illuminati, adottare una regola cara ad Aristotele e cioè che si governa e si viene governati a turno”.

Wednesday
06/07/11
16:45
Forse il sarebbe il caso, dopo aver avviato al più presto la discussione, di stabilire una data di conclusione del processo di eliminazione di questa prebenda che devono pagare per i 3/4 del costo i contrinuenti. Perchè a fronte di 715 mila euro versati dai consiglieri sul fondo, la colletivita nel 2010 ha pagato ben 2,240 milioni di euro per gli ex consiglieri ed eredi.
Una data va fissata perchè altrimenti sarebbe la solita bravata di rinviare il taglio alle calende greche.
Monday
04/07/11
21:48
Bravo comunque vada perchè chiaramente gli altri 30 consiglieri regionali non gradiranno certo la proposta di tagliare una rendita parassitaria che nel 2010, a fronte dei 715 mila euro verstai dai consiglieri, si sono spesi ben 2,999 milioni di euro per gli ex consiglieri o eredi consonsorti che da decenni percepiscono la cosiddetta immeritata pensione alla barba dei contribuenti normali che devono lavorare 40 anni per avere una pensione che i consiglieri regionali maturano soltanto con 5 anni di mandato e che possono percepire a partire anche da 55 anni.
E' proprio un bell'affare e sarebbe bello sentire quel che ne pensano quei consiglieri dell'opposizione che promettevano di mandare a lavorare tutti i comunisti del palazzo.
Che dire poi di quelle situazione, e ce ne sono tante, dove per certi politici le pensioni si quadruplicano. Pensione da professore, pensione da parlamentare, pensione da consigliere regionale, indennità di carica e forse qualche altro stipendio o pensione di parenti che vivono sotto lo stesso tetto.
Ma è mai possibile che chi sia stato figlio di operai, che abbia militato in partiti di sinistra sia animato da tanta ingordigia e che vuole solo arraffare.
Comunque bravo consigliere Smacchi, l'ammiro per il coraggio e la voterò sicuramente la prossima volta se riuscirà a far finire questo insulto ai lavoratori, ai pensionati e a tanta gente senza lavoro.
Approfitto per suggerire una soluzione indiscutibile perchè praticata con le ultime inqualificabili riforme pensionistiche.
Proponga che le somme detratte per i vitalizzi siano versati in un apposito fondo pensione, magari quello che fa capo ai sindacati, per poi aspettare di ricevere il vitalizio maturato in base ai versamenti che essendo vlontari potrebbero essere incrementati.
Comunque i cittadini Umbri devono ringrazialo per aver avuto il coraggio di aver messo le mani in questo vespaio.
BRAVO... BRAVO... BRAVO... è quello che posso dire al momento.