Due europei su tre sono favorevoli all'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie, la famosissima quanto mai applicata Tobin tax, una tassa che tutti vogliono mettere e che finora però purtroppo nessuno ha introdotto. Gli europei insomma vogliono che la crisi la paghino i padroni e speculatori, questo quanto emerge da un sondaggio del Parlamento Ue, realizzato tra aprile e maggio del 2011 su circa 27mila persone. La ricerca evidenzia che gli intervistati auspicano la creazione di una tassa a livello globale. In caso di mancato accordo tra i partner internazionali, tuttavia, essa dovrebbe essere introdotta almeno nell'Unione europea. In Italia questa opinione è condivisa dal 61% per cento dei cittadini. Il sondaggio rivela inoltre che la maggior parte degli europei è convinta che la moneta unica non abbia mitigato gli effetti della crisi economica. In tale prospettiva, gli intervistati hanno invitato i Paesi membri dell'Ue ad agire in maniera più coordinata per affrontare i problemi comuni.

La tassazione delle speculazioni è utile in una logica redistributiva delle ricchezze dall'alto verso il basso, per evitare la stagnazione e rilanciare la domanda interna. Negli ultimi mesi però, in molti anche liberali e popolari, ed in Italia lo stesso Bersani vorrebbero utilizzare la Tobin non in funzione redistributiva ma per rispettare i vincoli di bilancio e ridurre il debito pubblico come prescrivono le regole del famigerato Euro Plus Pact. In questa ottica, dato che la maggior parte dei debiti sovrani sono posseduti dalle banche, si rischia che il tutto si risolva in un semplice giroconto all'interno di politiche di rigore. Per questo è bene affrontare il tema della riduzione politica del debito pubblico e della redistribuzione delle ricchezze a favore delle classi popolari come punti centrali di un programma di sinistra che scardini l'Euro Plus Pact. Il rigore lo devono pagare le banche, la ricchezza deve essere redistribuita.

Fonte: controlacrisi.org

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