PERUGIA - ''Ciò che dobbiamo realizzare è un sistema integrato della sicurezza in Umbria, che tenga conto di iniziative dirette e specifiche tese a favorire progetti di miglioramento dei sistemi urbani di sicurezza, ed allo stesso tempo affronti anche questioni come il degrado urbano, la vivibilità delle periferie, e quant'altro possa contribuire ad una maggiore cultura della sicurezza''.

E' quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ha insediato questo pomeriggio a Palazzo Donini il Comitato regionale per la sicurezza. Presenti l'assessore regionale Fernanda Cecchini, titolare della specifica delega, e la vice presidente Carla Casciari.

''Oggi - ha proseguito la presidente - avviamo il lavoro di questo organismo, considerando che in questi tre anni di vigenza della legge la Regione ha avuto modo di sperimentarne l'efficacia. Grazie a questa legge sono stati finanziati 12 progetti, volti a migliorare la sicurezza delle comunita' locali''. Con una dotazione finanziaria di 400 mila euro e' stato possibile realizzare, grazie al cofinanziamento dei Comuni, progetti relativi a interventi nei confronti delle vittime dei fatti criminosi; sostegno della polizia locale e gli interventi di prevenzione sociale nei confronti delle aree e dei soggetti a rischio di attivita' criminose. Nel corso della seduta e' stata anche illustrata la Relazione generale sullo stato della sicurezza in Umbria (la prima realizzata dalla Regione) dalla quale emerge che, nonostante un lieve incremento nel 2009 rispetto all'anno precedente (120 reati denunciati in piu', per una incidenza dell'0,35%), nel complesso del triennio considerato il numero dei reati denunciati e' diminuito di ben 3328 unita', per una incidenza dell'8,78% in meno.

''Come amministrazione regionale, e insieme di istituzioni locali - ha proseguito la presidente - siamo chiamati a mettere in campo politiche tese alla costruzione di una societa' che generi la sicurezza delle persone. Cio' significa che il ruolo degli enti preposti specificatamente alle funzioni di sicurezza, come Prefetture e Forze dell'ordine nazionali, deve essere fortemente integrato con quello gli enti locali e piu' in generale con il sistema di welfare locale''.

''Costruire una metodologia di lavoro che, mettendo insieme i diversi attori che si occupano di sicurezza, punti a migliorare la qualita' della vita nei territori e a rafforzare i legami di solidarieta''': e' la proposta lanciata durante la Conferenza regionale sulla sicurezza dall'assessore Fernanda Cecchini per la quale ''gli enti locali devono farsi promotori di alleanze con le altre istituzioni del territorio, individuare i campi d'intervento, dalla prevenzione sociale, alla riqualificazione urbana, al controllo del territorio, allo sviluppo di comunita' e organizzare il proprio apparato amministrativo per garantire il coordinamento delle azioni. E' infatti - ha sottolineato l'assessore - la dimensione locale di sicurezza la piu' vicina ai cittadini e la piu' idonea per attivare risposte adeguate ai bisogni ed ai problemi''.

Per quanto riguarda l'intervento della Regione Umbria, Cecchini ha sottolineato che si continua a lavorare per dar vita ad ''un progetto integrato'' per le politiche di sicurezza, nella consapevolezza che si tratta di ''un processo complesso e continuo e che in questo quadro la Conferenza regionale sulla sicurezza puo' essere lo strumento piu' adatto per offrire spunti interessanti''. Nel fare il quadro delle azioni attuate dalla Regione, l'assessore ha sottolineato che con l'insediamento della Conferenza regionale si e' conclusa la fase di piena attuazione della legge regionale di settore (13/2008).

Relativamente alla realizzazione di interventi a favore della sicurezza dei cittadini, Cecchini ha ricordato che con il bando 2009-2010 rivolto ai Comuni sono stati impegnati complessivamente un milione 200 mila euro, per un terzo finanziati dal bilancio regionale. I progetti hanno riguardato le tre aree individuate come prioritarie rivolte alle vittime dei fatti criminosi, ai servizi a sostegno dell'operativita' della polizia locale, con l'estensione del servizio ''vigile di quartiere'', e ad interventi di prevenzione sociale nei confronti delle aree e dei soggetti a rischio di attivita' criminose, intervenendo soprattutto in contesti dove gia' esiste un problema di disagio o in quelle zone percepite come insicure. Nel prossimo bando - ha concluso l'assessore - intendiamo inserire meccanismi premiali per i Comuni che presentano progetti articolati su piu' azioni prioritarie''. Nella Conferenza regionale per la sicurezza sono presenti rappresentanti di Regione, Province e Comuni di Perugia e Terni, dei quattro ''Ati'' dell'Umbria, di Anci, organizzazioni sindacali, associazioni imprenditoriali e Forum del Terzo settore.

Condividi