Bravi (Cgil): "La crisi In Umbria continua ad incidere sull'economia"
di Mario Bravi, segretario generale Cgil Umbria -
In Umbria la crisi continua ad incidere in maniera molto pesante.
Tutte le visioni edulcoranti vanno archiviate, perché rischiano di non farci cogliere quello che sta succedendo, e soprattutto a non far emergere l’esigenza di una risposta forte, ampia e unitaria di tutta l’Umbria.
Inoltre, la manovra preannunciata dal Governo renderà il quadro ancora più fosco e preoccupante.
Per questo siamo convinti che è necessaria una soluzione alternativa alla logica dei tagli di Tremonti, all’attacco alla spesa pensionistica e all’innalzamento dell’età pensionabile. E' necessaria un'impostazione radicalmente diversa, che punti a recuperare risorse dalle grandi ricchezze patrimoniali, soprattutto finanziarie, senza comprimere il welfare e la domanda interna, come fanno sostanzialmente le politiche dei tagli lineari e di austerità a senso unico. Politiche che ucciderebbero sul nascere ogni eventuale segnale di crescita.
In questo Paese è indispensabile una diversa politica economica e l’Umbria è tutta collocata all’interno di questa sfida, va sostenuto il potere di acquisto dei redditi medio bassi, abbassando il prelievo fiscale, va modificata profondamente la composizione delle scelte pubbliche, puntando su una crescita incentrata sugli investimenti, per migliorare qualitativamente la utilità produttiva e potenziare l’offerta dei beni pubblici, raccogliendo la sfida positiva posta dall’esito dei referendum.
In questo senso, occorre la consapevolezza di rompere con l’ortodossia economica e finanziaria liberista.
Come abbiamo sottolineato nel documento approvato nel direttivo regionale della Cgil dell’Umbria riunitosi insieme ai direttivi delle due Camere del Lavoro di Perugia e Terni venerdì scorso: “Le tre grandi vertenze: Polo Chimico, Antonio Merloni di Nocera Umbra e TK Ast, necessitano di un'azione coordinata e autonoma da parte di tutte le istituzioni locali e regionali e delle forze sociali, ma soprattutto impongono che il Governo esca da un ruolo di puro e semplice spettatore”.
Queste tre grandi vertenze, che hanno dimensione regionale, ma anche nazionale, parlano dei fondamentali economici su cui poggia la struttura produttiva dell’Umbria e insieme a queste tre grandi vertenze, non possiamo sottacere le tante altre realtà produttive colpite dalla crisi, a partire dalla Trafomec-Eurotrafo, che richiedono una risposta in termini di difesa dei livelli occupazionali in realtà importanti della nostra Regione.
E poi tante altre realtà produttive importanti, di piccola e piccolissima dimensione, che testimoniano una crisi forte e perdurante sul versante del lavoro.
Basti riflettere un'altra volta sui dati della cassa integrazione, nel 2011 in aumento rispetto al 2010. O ai dati sull'edilizia, dove in tre anni c'è stata una riduzione del 24% delle ore lavorate.
Per questo è fondamentale aprire una vertenza regionale sul lavoro, che è la vera priorità della nostra Regione e su questa vertenza costruire una forte iniziativa unitaria a partire da tutte le organizzazioni sindacali, per contrastare il declino in atto e tenere aperta una prospettiva di futuro per l’Umbria, ma soprattutto per i giovani delle nostre città e dei nostri territori.
Il Segretario Generale CGIL Umbria
Mario Bravi

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