Il Pd riscopre il garantismo “a tempo”, difende Brega (ma fino a novembre), nega l’esistenza di qualsiasi “questione morale”, e si dichiara “orgoglioso delle nostre (perché sono le loro?) amministrazioni”. E’ la linea della segreteria regionale che, l’altra notte, ha ottenuto un largo consenso, comprese alcune parti che contenevano alcuni accenni di piccola, ma significativa discontinuità (il partito prima della corrente, stop ai doppi incarichi ecc.). Ma non dategli troppo peso. Questa continua ad essere roba da fortino di Piazza della Repubblica. Fuori non c’è tempo per i proclami. Fuori continuano ad esserci tanti grattacapi da risolvere. A Terni ieri la Giunta comunale è ancora e “orgogliosamente” andata sotto sul fotovoltaico, a Foligno si è sull’orlo di una “orgogliosa” crisi di maggioranza, a Spoleto gli “orgogli” del Sindaco Benedetti si chiamano Biomasse e fuga dal gruppo dei democratici.

Insomma continua ad andare in onda la più classica delle difese di una oligarchia di partito che non ammette ricambi di sorta. Ne nelle persone ne nella politica. Insomma, ancora autoreferenzialità assoluta e nessuna apertura verso l’interno e l’esterno del partito. La conseguenza per la comunità umbra è l’assoluto immobilismo rispetto alla politica portata avanti dalle “ loro e orgogliose” amministrazioni. Di Riforme vere ancora non se ne vedono. Le comunità Montane verranno sostituite dai Consorzi di Comuni, che saranno il doppio con l’aggiunta di una bella agenzia per la forestazione. Si discute tanto sui nuovi criteri di nomina dei sei direttori sanitari, ma nessuno ha mai posto la più classica delle domande riformatrici : “perché sei e non uno o al massimo due?”. E ancora sulle nomine. Si parla dell’ennesima proroga semestrale per le agenzie regionali. Nessun cambiamento ne di struttura ne di uomini è in vista. La segreteria regionale del Pd lascia intendere che in autunno, con la conferenza di organizzazione, ci potrebbero anche essere cambiamenti e promette il tanto atteso e mai iniziato, cambio di passo.

La grana assessore regionale alla sanità dovrebbe essere risolta entro l’estate. Si lavora sulle due solite ipotesi : Tomassoni con il ritorno di Riommi al bilancio o un esterno di “prestigio” (in lizza il prof Giuseppe Ambrosio direttore sanitario dell’azienda ospedaliera di Perugia n. 2 e Giuseppe Ligato direttore della Asl n.2). Risistemato l’esecutivo, dicono, si potrà dare il via alle riforme. Solo che di annunci è piena l’aria e di fatti è vuota la bombola. Anche perché, in chiave conferenza di organizzazione, si continua a vociferare e a parlare più che di cambio di passo, di cambio di segretario (Mignini ad portas?). Comunque dice che, nonostante tutto, “spira un vento diverso e la gente se ne accorta”. Come dite? Ah si ci sono stati gli aumenti di tasse, tariffe, addizionali, depositi cauzionali e quanto fa tributo locale. Allora vedete che è vero; “qualcosa è cambiato”.

Condividi