PERUGIA - "E' giusto che il Presidente Brega, a tutela dell'istituzione, faccia un passo indietro. Ma è altrettanto giusto e doveroso che, una volta dimostrata la sua estraneità, il PD e la maggioranza garantiscano fin d'ora il suo ritorno al vertice dell'assemblea legislativa regionale".
Questa la proposta che il deputato Walter Verini ha lanciato ieri durante il suo intervento alla Direzione Regionale del PD.
Verini ha detto che "in Umbria non esiste una questione morale che riguarda il PD, nel senso di un rapporto tra politica e affari". "Esiste tuttavia - ha aggiunto in senso "berlingueriano" - l'urgenza e la necessità che la politica la smetta di essere invasiva, che non si occupi più della gestione, che affidi a tecnica e competenze la guida di enti strumentali e partecipate, che si ritragga dalla gestione della sanità, limitandosi a programmazione e controllo".
Tornando al caso Brega, il parlamentare ha detto che un avviso di garanzia dovrebbe comportare automaticamente passi indietro a seconda del tipo di reato. "Se si tratta di atti contro la pubblica amministrazione, o quelli previsti come incompatibili dal codice etico del Pd, il passo indietro deve essere automatico - ha precisato -. Se si tratta di reati tipo un blocco stradale per difendere una fabbrica che chiude, è ovvio che il caso è diverso".
"Credo - ha proseguito Verini - che il Presidente Brega, che ha correttamente dichiarato di voler sentire anche il parere della sua maggioranza, abbia potuto ascoltare i pareri di diverse forze di centrosinistra e ritengo che anche il PD faccia bene a suggerire un passo indietro".
"Un passo indietro - ha concluso - accompagnato da due precisi impegni, che considero naturali: primo, che valga davvero la presunzione di innocenza; secondo, che una volta dimostrata, come certo sarà, la sua estraneità ai fatti addebitati, gli sia garantito fin d'ora di poter tornare a presiedere il Consiglio regionale con ancora maggiore prestigio e autorevolezza".
 

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