PERUGIA - "Un morto ogni 15 giorni in Umbria. Un'altra overdose che ha stroncato la vita di un cinquantenne, a dimostrazione che e' un fenomeno che non riguarda piu' solo i giovani. E la cosa sconcertante e' che l'Umbria rischia di abituarsi a questi accadimenti". Il consigliere regionale del Pdl, Maria Rosi, vicepresidente della Commissione d'inchiesta sulle tossicodipendenze, torna di nuovo a lanciare l'allarme sul problema.

L'esponente del Pdl fornisce alcuni dati riguardanti il fenomeno a livello nazionale raffrontandoli con quelli umbri. Spiega che "mentre in Italia calano i decessi provocati dalla droga, l'Umbria rimane chiusa nel 'tunnel': il tasso di mortalita' e' triplo rispetto a quello nazionale ed e' anche tra i piu' alti nella media delle grandi citta' europee".

"L'Umbria, inoltre - aggiunge -, e' anche al terzo posto in Italia per la mortalita' in incidenti stradali causati dall'uso di droghe, dopo Emilia Romagna e Veneto. Tristi primati che si legano anche a un 'mercato' degli stupefacenti che oltrepassa i confini regionali. Sei persone su dieci che muoiono di droga a Perugia e Terni non sono umbre. E' gente arrivata qui per acquistare la dose a buon mercato e senza grandi difficolta', nonostante l'impegno delle forze dell'ordine che sequestrano ogni settimana carichi letali".

A giudizio del vicepresidente della Commissione sulle tossicodipendenze, tutti questi "preoccupanti dati" impongono una riflessione profonda "sul trend cronico dell'Umbria" relativo all'uso di stupefacenti. "Oltre al primato europeo per morti causate da overdose di eroina - sottolinea -, risulta che in Umbria, e in particolare a Perugia, c'e' una forte presenza di consumatori occasionali all'interno del grande bacino di utenza derivante dal mondo universitario. Un fattore che favorisce il proliferare di microspacciatori sul territorio e nei confronti dei quali non vengono applicati efficaci sistemi di contrasto".

Rosi propone quindi 'Drug-test', a cui dovrebbero fare seguito "l'analisi delle acque reflue necessarie per avere una visione di insieme del consumo di droga sul territorio". "E in parallelo - aggiunge - anche sistemi di prevenzione come il ritiro della patente e il sequestro del mezzo in caso di guida alterata da stupefacenti e, non ultimo, una rete sanitaria stabile in grado di intervenire sulla fascia di eta' piu' a rischio compresa tra i 15 e i 20 anni".
 

Condividi