PERUGIA - Il Corecom dell'Umbria "si vedrà costretto a rimettere le deleghe all''Agcom" se entro l'estate non sarà risolta dall'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale la questione relativa agli organici del personale amministrativo e tecnico". Lo ha annunciato oggi il presidente Mario Capanna in una conferenza stampa a Perugia.

La posizione del Comitato regionale per le comunicazioni è stata espressa in una lettera inviata ai vertici del Consiglio regionale, al presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Corrado Calabrò e ad altre istituzioni locali.

"Va da sè - ha spiegato Capanna - che non saremo certo noi responsabili del conflitto istituzionale che verrebbe a insorgere fra l''Autorita'' per le comuniczioni e il Consiglio regionale". 

"Ci viene impedito - ha sottolineato ancora il presidente del Corecom - di lavorare e di fare fronte ai nostri doveri che sono numerosi, complessi e delicati: non possiamo accettarlo e non possiamo tacerlo. Ci si puo'' chiedere tutto, ma non che facciamo i notai delle inadempienze altrui".

Nel corso della conferenza stampa è stato spiegato che il Comitato ha attualmente in organico due unità amministrative e tecniche mentre 11 sarebbero quelle necessarie. Capanna ha quindi detto che l'analoga struttura della Calabria ne ha 25, l'Emilia Romagna 23 e la Toscana 16.

"Il Molise che ha un terzo degli abitanti dell'Umbria - ha aggiunto - ne ha otto, nove l'Abruzzo". "Non abbiamo - è detto nella lettera alle istituzioni - un dirigente a tempo pieno dell'Ufficio, ma solo a mezzadria con un dipartimento; manca una unità di segreteria generale; manca una unità di segreteria per il Comitato da assegnare alla sezione analisi e gestione della comunicazione e due unità per l'attivià di conciliazione da assegnare alla sezione contenzioso; occorre una unitaà per il protocollo; i quattro lavoratori (precari da 10 anni), addetti alla funzione fondamentale del monitoraggio, sono in scadenza contrattuale ad agosto e, al riguardo, non si vede alcuna soluzione concreta".

Una delle "conseguenze particolarmente gravi", derivanti dalla carenza di personale - ha spiegato Capanna - è che nelle ultime settimane, dinanzi al forte aumento delle richieste da parte dei cittadini, il Corecom non è piu'' in grado di rispondere nell'arco di tempo obbligatorio alle istanze di conciliazione e a quelle di definizione delle controversie.

"La mancanza di risorse umane costringe il Corecom - ha affermato il presidente - a violare la legge. Sebbene la responsabilità non sia nostra, abbiamo il dovere di informare i cittadini e le istituzioni di questa ingiusta, quanto intollerabile, situazione, anche a scanso di conseguenze sul piano legale. Inoltre: con le attuali carenze di organico, non potremo svolgere la nostra funzione di garanzia di fronte all'introduzione del digitale terrestre in Umbria e rispetto ai molteplici, e intricati, problemi che esso pone".

"Il Corecom - ha sottolineato ancora Capanna - fornisce un'occasione alla Regione per dimostrare la sua efficienza e serietà. Staremo - ha concluso - come la torre, ferma ad aspettare gli accadimenti".

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