PERUGIA - ''Tutelare l'apparato produttivo regionale rientra in una strategia complessiva di consolidamento e rilancio della competitiva' delle imprese, afferma l'assessore regionale allo sviluppo economico, Gianluca Rossi, in merito al Piano triennale di politica industriale che e' attualmente all'esame del Consiglio regionale umbro.

Secondo l'assessore Rossi - riferisce una nota della Regione - ''politiche ed azioni individuate con il piano sono in questo senso convergenti rispetto ad una programmazione che intende semplificare radicalmente il quadro normativo regionale, contrastare con un'attenta opera di adeguamento degli strumenti esistenti gli effetti della crisi nelle sua varie fasi, innalzare il livello della competitivita' del sistema economico costruendo opportunita' sull'innovazione e sui nuovi driver di sviluppo.

Definire opportunita' significa mettere in campo risorse adeguate nei limiti in cui questo e' imposto dall'attuale quadro finanziario, individuare strumenti efficaci ed attente azioni di monitoraggio e valutazione degli effetti. Ma significa al tempo stesso qualificare in termini di selettivita' e di condizionalita' quelle imprese che raccolgono la sfida e sono in grado di traguardare progetti di consolidamento e sviluppo in linea con il disegno di una regione che crede nella centralita' dell'industria e del manifatturiero''.

''Individuare nel programma triennale di politica industriale la tutela dell'apparato produttivo regionale ed il contrasto ai fenomeni di delocalizzazione - continua Rossi - significa quindi esercitare un ruolo coerente di stimolo, di impulso, di supporto allo sviluppo ed al tempo stesso di verifica sulla corretta finalizzazione delle risorse pubbliche utilizzate per raggiungere questi obiettivi. Chiedere ad un'impresa che si insedia o che riceve contributi per l'apertura di un nuovo stabilimento, per l'ampliamento di uno esistente o per lo sviluppo tecnologico dei propri impianti di assicurare una permanenza di 7 anni della propria attivita' sul territorio, impegnandosi a non chiudere l'attivita' produttiva solo per delocalizzare quello stabilimento, pensiamo rappresenti una misura coerente dell'affidabilita' dei progetti che vengono presentati e delle prospettive dei dipendenti e del territorio. Il tutto nel contesto di un sistema di norme nazionali e comunitarie che, come noto, gia' oggi vincolano in maniera stringente l'utilizzazione di risorse pubbliche alla permanenza degli investimenti finanziati per almeno cinque anni nel processo produttivo dell'azienda beneficiaria''.

''Un insieme di regole - conclude l'assessore Rossi - che trovano la loro ragion d'essere nell'esercitare un'azione preventiva rispetto a comportamenti opportunistici, comunque una rara eccezione, rispetto a quelle migliaia di imprese che invece negli anni hanno fruito correttamente di contributi e che devono continuare ad essere tutelate nelle loro ragioni di fiducia e di aspettativa rispetto ad un pubblica amministrazione cui viene chiesto di essere in grado di indirizzare al meglio risorse sempre piu' scarse. In sintesi una tutela ed una politica che vanno nella direzione del mercato, del lavoro e del territorio per la costruzione di quell'ambiente favorevole ad un'impresa moderna, responsabile e attenta alla societa' di cui e' parte''.
 

Condividi