Ancora una volta torna alla ribalta anche in Umbria il grande problema della vendita di farmaci contraffatti, commercializzati illegalmente nei cosiddetti afro - shop, nelle palestre ma, soprattutto, attraverso il mercato in internet. Solo pochi giorni fa alcune indagini da parte dei Nas in alcune regioni hanno portato al sequestro di 7000 confezioni di farmaci (tra cui anabolizzanti, stupefacenti, falsi Viagra e anticoncezionali) per un valore complessivo di 120.000 euro mentre l’Unione Europea ha approvato di recente una nuova direttiva per rafforzare la lotta alla contraffazione che prevede, tra l’altro, autorizzazioni speciali e dispositivi di sicurezza per la vendita on line. Come detto il commercio illegale di farmaci, peraltro dannosi per l’organismo, è in preoccupante aumento anche in Umbria e nel territorio provinciale di Terni.


Ma qual è il problema che si nasconde dietro questi farmaci, apparentemente identici a quelli che si trovano in farmacia?

“La grande truffa dei farmaci contraffatti - dichiara il direttore del dipartimento per l’assistenza farmaceutica della Asl 4 provinciale di Terni nonché consulente del Coni regionale per le attività di ricerca sul doping dr. Fausto Bartolini (nella foto) - sta nella abissale mancanza di qualità del prodotto. Questi prodotti, seguendo vie illegali, riescono ad arrivare sul tavolo di casa nostra eludendo qualsiasi controllo da parte delle Autorità competenti, controlli che riguardano principalmente la qualità del prodotto. Nella rete nazionale di distribuzione legale, invece, grazie al sistema di tracciabilità del farmaco, circolano medicinali controllati in tutto il loro percorso, dal produttore alla farmacia. La tracciabilità garantisce un alto grado di qualità e di sicurezza del farmaco e risulta essere un efficace strumento per favorire l’appropriatezza delle prescrizioni e i consumi dei medicinali, per contrastare frodi e traffici illegali e per identificare con maggiore facilità eventuali confezioni di medicinali contraffatti”.


L’assunzione di farmaci contraffatti può provocare rischi per la salute?

“Assolutamente si. Per i farmaci contraffatti - afferma il dottor Bartolini - il percorso di qualità non è garantito e non sono garantite la vera composizione e gli effetti terapeutici dichiarati. Arrivando da canali non controllati, questi prodotti sono da considerarsi pericolosi in quanto la loro produzione e la loro distribuzione non sono effettuate secondo procedure approvate e convalidate. Molti dei farmaci acquistati su internet risultano falsi, hanno un dosaggio troppo basso o troppo alto, contengono ingredienti pericolosi, sono inefficaci, persino scaduti, non sono prodotti seguendo gli standard di sicurezza, non hanno una etichetta né un foglio illustrativo, non sono conservati e trasportati secondo gli standard stabiliti”.


Quali sono le categorie di farmaci che vengono acquistati in modo illegale e perché si ricorre all’acquisto on line?

“Da noi - spiega il direttore del dipartimento per l’assistenza farmaceutica della Asl 4 provinciale di Terni - il fenomeno riguarda soprattutto anabolizzanti, ormoni della crescita, prodotti contro l’impotenza, prodotti per perdere peso e alcuni psicotropici. Le principali motivazioni per acquistare su internet sono i prezzi bassi, l’imbarazzo legato ad alcune tipologie di farmaco come quelli per le disfunzioni erettili, ma anche il divieto di poter produrre una ricetta medica per alcuni medicinali. Un esempio su tutti: gli steroidi anabolizzanti tanto usati dagli sportivi (e tanto dannosi)”.


Cosa fare per spezzare questa catena, quindi tutelare la salute della popolazione?

“Alla Asl provinciale di Terni puntiamo sulla prevenzione, sulla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e sull’informazione capillare. Ricordiamo ai cittadini che la necessità di avere una ricetta medica per un certo farmaco rientra nel concetto di ‘tutela della salute’ e non nella volontà da parte del medico o del farmacista di essere invadente. Se un farmaco necessita di ricetta vuol dire che è opportuno, prima e durante l’assunzione, sottoporsi al parere del medico o a visite specialistiche per controllare le proprie condizioni di salute. Bisogna quindi aver fiducia degli operatori sanitari che sanno meglio degli altri cosa può essere utile o dannoso per la salute e diffidare di tutto ciò che passa attraverso i canali ‘non ufficiali’. La qualità del servizio - conclude il dottor Fausto Bartolini - è l’unica garanzia per la nostra salute”.
 

Condividi