Niente di sicuro sul Pedaggio, Castelli smentisce Laffranco e nega la rimozione
di Tommaso Bori, consigliere comunale Pd di Perugia -
Fino a pochi giorni fa il Ministro Matteoli direttamente dal convegno su trasporti ed infrastrutture ci spiegava che il pedaggio era giusto e necessario. Stessa posizione tenevano i parlamentari eletti in Umbria del PDL, capitanati dall’Onorevole Laffranco che sosteneva che il pedaggio fosse inevitabile e che lui era favorevole perché serviva per le infrastrutture.
Dopo il parere favorevole del Governo all’Ordine del Giorno del parlamentare del PD, Gianpiero Bocci, che stoppava i pedaggi sulle superstrade e sui raccordi autostradali lo stesso Laffranco, assieme agli eletti del PDL negli enti locali, magicamente si ricordano che avevano promesso di non mettere le mani nelle tasche degli italiani e cercano di prendersi il merito delle battaglie che non hanno sostenuto.
Un interessante caso di schizofrenia politica che appare comico nell’era dell’informatizzazione, in cui le notizie sopravvivono più a lungo della memoria a breve termine dei rappresentanti del PDL. Controlleranno di persona i cittadini di Perugia, metteranno a confronto le due posizioni antitetiche assunte a distanza di qualche giorno e giudicheranno il grado di credibilità delle forze di maggioranza parlamentare.
Di certo a noi non rimane che registrare il bassissimo grado coerenza che fa il paio con un grande coraggio nel compiere salti mortali, piroette e arrampicata sugli specchi.
Ad aggravare la frattura nelle posizioni del Governo e della maggioranza parlamentare arriva la nota stampa del Vice-Ministro Castelli, non a caso della Lega Nord, che ribadisce che il Ministero Infrastrutture e Trasporti intende comunque procede all’installazione dei caselli e alla riscossione del pedaggio, a prescindere dal parere del Ministero dell’Economia che è favorevole allo stop.
Insomma nella maggioranza e nel governo tutto è un buon pretesto per dividersi e litigare, anche il pedaggio che dovranno pagare i cittadini di Perugia, i pendolari delle zone limitrofe e gli studenti fuorisede delle nostre università. Viene da chiedersi come possa essere questa la classe dirigente che dovrebbe riuscire a guidare il paese fuori dalla crisi economica, finanziaria e lavorativa in cui sta affogando.
Non è ancora il momento di festeggiare. Non c’è niente di sicuro riguardo la rimozione del pedaggio dalla Perugia-Bettolle, come dalle altre superstrade dislocate nei vari punti dell’Italia. Ci spetta piuttosto il compito di vigilare e di rimanere pronti alla mobilitazione.
Non ci rimane che attendere il pomeriggio di mercoledì, quando la commissione Ambiente della Camera voterà una mozione del PD che esclude i pedaggi dai 1.300 chilometri di strade a diretta gestione Anas, tra cui il Grande Raccordo Anulare, le autostrade siciliane e la nostrana Perugia-Bettolle. Fino al voto ufficiale non si potrà mettere la parola fine su questa vicenda, tanto confusa ed imbarazzante, quanto economicamente gravosa, inaccettabile ed incomprensibile.

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